Chieti. Una sentenza della sezione lavoro della Corte d’Appello dell’Aquila, ribaltando la pronuncia di primo grado, ha dichiarato il diritto all’assunzione a tempo indeterminato di un lavoratore della Teateservizi, società in house providing del comune di Chieti.
La sentenza, in particolare, costituisce il rapporto di lavoro fra il ricorrente, che operava come interinale, e la società a far data dalla sentenza di primo grado, inquadrando il lavoratore nella categoria C, e condanna la Teateservizi a rifondere alla controparte le spese legali di entrambi i gradi di giudizio per oltre 16.000 euro. Il lavoratore, assistito dall’avvocato Gabriele Salvatore di Chieti, aveva presentato ricorso poichè, dopo aver partecipato ad un concorso pubblico per istruttore informatico bandito dalla Teateservizi, risultando primo nella gradutaoria, non era stato mai assuto con contratto a tempo indeterminato.
La pronuncia in sede di Appello recepisce la nullità della clausola del bando di concorso laddove essa stabilisce che è una facoltà dell’ente assumere in concreto il lavoratore: una clausola nulla, secondo il legale, se viene interpretata in maniera meramente potestativa. Ma la sentenza stabilisce anche che Teateservizi non aveva alcun bisogno, per procedere all’assunzione, di un atto di indirizzo del comune di Chieti e che non vi è stata alcuna manifesta contrarierà dell’ente alle assunzioni, cosa che invece era stata rilevata nel giudizio di primo grado determinando il rigetto del ricorso.
La Teateservizi, che non si è costuita nel giudizio di appello, cura fra l’altro la riscossione dei canoni e dei tributi per conto del Comune, da poco più di un anno gestisce i parcheggi a pagamento e la scala mobile, cura la manutenzione del cimitero e di alcune aree verdi cittadine.