Teramo. Questa mattina, nella sala convegni del Mazzini di Teramo, è stata presentata l’Ucat, l’unità di coordinamento dell’assistenza territoriale fortemente voluta dalla Regione Abruzzo e rispetto alla quale Teramo ha fatto da apripista. “Passata la burrasca” ha sottolineato il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia “abbiamo ritenuto necessario spostare la battaglia al Coronavirus sul territorio. L’Ucat funzionerà dunque da raccordo di tutte le strutture sanitarie. Il nostro obiettivo è infatti quello di evitare che il virus riesploda, soprattutto in autunno quando ci sarà la commistione con l’influenza stagionale”.
L’Ucat, diretta dal dottor Giandomenico Pinto coordinerà tutti i servizi sanitari territoriali che intervengono nella gestione della pandemia (tra i quali medici e i pediatri di base, quelli della guardia medica, le Usca, l’Adi) e interagirà direttamente con gli ospedali per l’organizzazione delle dimissioni protette dei pazienti affetti da Covid-19.
La Asl di Teramo ha inoltre previsto, come sottolineato dal manager Di Giosia, di implementare le attività già previste per l’Ucat “con l’attivazione di “ambulatori Covid” dove indirizzare esclusivamente i pazienti (sia adulti che in età pediatrica) con sintomatologia sospetta che, in questo modo, non accederanno agli studi dei medici e dei pediatri di base che, invece, potranno tornare a svolgere la loro funzione, garantendo sicurezza sia per i propri assistiti che per se stessi. Tra le novità anche l’avvio di un progetto di telemonitoraggio e telemedicina con l’obiettivo di monitorare l’andamento della salute del paziente a domicilio, riducendo al minimo i contatti del personale sanitario con i soggetti a rischio. A tale scopo verranno distribuiti ai pazienti sul territorio i kit e le apparecchiature necessarie per il telemonitoraggio, che, attraverso il sistema Bluetooth
dialogheranno con la piattaforma di rilevazione dei dati, trasmettendo in modo automatico i valori rilevati”.
Infine, sarà istituita anche la figura dell’infermiere di famiglia, “con l’obiettivo di assicurare il massimo livello di assistenza dei soggetti affetti da Covid-19 e rafforzare le azioni terapeutiche e assistenziali domiciliari, sia dei pazienti in isolamento che dei pazienti cronici che necessitano di particolari attenzioni dal punto di vista terapeutico e in previsione dell’afflusso turistico estivo che si concentra maggiormente sul litorale della provincia teramana, sarà coinvolto nella gestione del Covid anche anche il servizio di medicina turistica”.


