L’Aquila. “Ci avviciniamo a scendere sotto i 500 contagiati e con questi ritmi, tra 15 giorni, in Abruzzo non ci sarà più nessun malato in giro”, ha detto il presidente della giunta regionale abruzzese, Marco Marsilio, in conferenza stampa, facendo il punto sull’emergenza in Abruzzo.
“Di fatto abbiamo già avuto tre o quattro scaglioni di riapertura e la curva dei contagi continua a
scendere, nonostante ci si potesse anche aspettare una stabilizzazione. E invece con l’aumento delle riaperture e delle persone in circolazione i contagi sono diminuiti. Evidentemente queste misure funzionano e si può tornare a vivere con le cautele di usare mascherine, guanti e lavarsi spesso le mani”.
Quanto alle prospettive dell’emergenza, Marsilio ha rimarcato: “Non sono un virologo, tutti speriamo che il virus scompaia dalla faccia terra. Una seconda ondata, come ha detto il ministro Speranza, potrebbe esserci e noi ci attrezziamo, per farci trovare più pronti, avendo ora più posti di terapia intensiva, scorte di dispositivi di protezione e medici che conoscono meglio il virus”.
“Le Regioni, ormai da due mesi, hanno dimostrato di essere state le realtà istituzionali che hanno riaperto l’Italia. I protocolli recepiti nel Dpcm di Conte, all’allegato 17, sono stati scritti dalle Regioni perché, prima del Governo, le Regioni sono riuscite a individuare le misure compatibili con il rispetto della sicurezza. Ci saremmo risparmiati tanta fatica di discutere, mediare e aprire tavoli su
decine settori e rimarca di avere dovuto adottare più di 30 linee guida e protocolli, mentre gli unici protocolli che abbiamo recepito dal Governo nazionale sono quelli dei trasporti, che ha fatto il Mit,e quelli che sono frutto dell’accordo tra parti sociali su fabbriche e cantieri. Se l’avessimo atteso il
resto, l’Italia sarebbe ancora ferma e chiusa, con un danno economico drammatico provocato da questa lentezza”.