Pescara. Riapre i battenti, dopo la lunga pausa dovuta all’emergenza Covid-19, la grande mostra «Disobbedisco – La Rivoluzione di d’Annunzio a Fiume 1919-1920» ospitata nelle sale dell’Aurum.
A partire da giovedì 11 giugno sarà possibile accedere acquistando i biglietti on line sul circuito Ciao Tickets (www.ciaotickets.com). La gestione dell’itinerario e dell’esposizione sarà a cura del personale dell’Aurum, che rileva il testimone da quello del Museo delle Genti d’Abruzzo.
Il pregevole materiale in mostra affronta in maniera tematica e con materiale inedito l’esperienza dell’impresa fiumana e l’impronta sulla modernità nei suoi aspetti culturali, politici, giuridici oltre che, naturalmente, storici. La conquista della città adriatica si inserisce nel solco dei torbidi fatti della dissoluzione dell’Impero austro-ungarico, multinazionale, che lasciò aperte le questioni di riassetto territoriale di difficile soluzione in quella particolare area di cerniera tra il mondo latino e quello slavo. Gabriele d’Annunzio diede un’accelerazione decisionista agli eventi, occupando militarmente Fiume con i suoi legionari volontari e innescando una crisi internazionale, e, nello stesso tempo, inaugurando una stagione straordinaria, mai vissuta né prima né dopo: uno Stato guidato da un poeta.
«Da Fiume dannunziana – così il sindaco Carlo Masci – partì una ventata di novità che fuse irredentismo ed eroismo, utopismo e velleitarismo, riformismo e futurismo, fino ad arrivare alla stesura della rivoluzionaria Carta del Carnaro che, riletta oggi, testimonia una visione evoluta della società che non aveva eguali nella prima fase del XX secolo. La mostra “Disobbedisco” ci restituisce visivamente una pagina di storia importante per l’Europa, per l’Italia e per Pescara che diede i natali a Gabriele d’Annunzio, e che quindi è una sede naturale per ricordare ciò che accadde un secolo fa sull’altra sponda dell’Adriatico».
Per rivivere le atmosfere di quell’esperienza unica, l’Aurum fa da cornice a una pregevole esposizione di reperti e cimeli provenienti da collezioni pubbliche e private, in particolare dal Vittoriale degli Italiani guidato da Giordano Bruno Guerri, custode della memoria del Vate nel luogo prescelto per essere nella pietra un monumento di vita. Di particolare pregio la presenza della Fiat 501 di Gabriele d’Annunzio, una delle icone dell’impresa di Fiume.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 27 settembre.