Pescara. Al fine di prevenire qualsiasi rischio di ripresa del contagio e di evitare, a questo scopo, quegli assembramenti più volte segnalati in questi giorni dagli operatori di polizia, oltre che dai cittadini, il sindaco di Pescara Carlo Masci ha emesso un’ordinanza di divieto della vendita per l’asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione, per il periodo che va da domani, 30 maggio, e fino al 14 giugno 2020.
Al rispetto del provvedimento – che interessa la fascia oraria che va dalle 20 fino alle 7 del mattino – sono tenuti tutti i pubblici esercizi, le attività commerciali in genere, le attività artigianali del medesimo settore merceologico e anche i distributori automatici che prevedano la somministrazione di questo genere di bevande, sia nelle zone della cosiddetta “movida” che nel resto della città. Fanno eccezione, rispetto al citato divieto, pur nel rispetto delle note misure di sicurezza relative al distanziamento sociale in particolare e previste dalle norme nazionali e regionali, le medie e grandi strutture di vendita e i centri commerciali.
Lo spirito dell’ordinanza è quello di permettere il consumo di alcolici – ripreso a seguito della recente riapertura di bar, pub, e ristoranti per la cosiddetta fase 2 – solo negli spazi consentiti in concessione o di diretto possesso, all’interno e all’esterno dei locali, e quindi in modo controllato e controllabile; diversamente, come già emerso in questi giorni, si sta ripresentando il problema degli assembramenti e quindi della possibile ripartenza del contagio, come già evidenziato da eminenti esperti del campo medico.
<La ragione del provvedimento è di facile comprensione – ha detto il primo cittadino – siccome Pescara da almeno 15 giorni non ha più casi di contagio nella popolazione e quindi stiamo uscendo dalla situazione di crisi che abbiamo attraversato, per evitare che ci possano essere delle ricadute dobbiamo prendere delle precauzioni e una di queste è che la movida si svolga in maniera controllata. Abbiamo consentito ai titolari delle attività di raddoppiare gli spazi a sedere perché devono essere organizzati per mantenere quel distanziamento previsto per legge. Chi lo fa fuori da questi spazi, siano essi operatori economici o consumatori, e quindi fuori dal controllo previsto per legge, può essere portato a stare troppo vicino ad altre persone e a creare quei capannelli indotti spontaneamente dal senso di convivialità che il consumo di una bibita determina. Quindi dalle 20 alle 7 non si potranno vendere alcolici se non con il consumo all’interno dei locali o seduti ai tavolini; chi lo farà fuori da questi canoni, e quindi su un’area pubblica o privata ad uso pubblico, sarà fuori dalla legge sia se vende, sia se acquista, sia se consuma. Quindi potrà essere sanzionato. Confido ancora una volta nel senso di responsabilità di tutti>.