L’Aquila. “Giovanni Legnini, da vicepresidente del Csm, parlava di indipendenza della magistratura dalla politica. Peccato che, dietro le quinte, aizzasse i magistrati e lo stesso Csm contro l’allora ministro dell’interno Matteo Salvini”. Lo dice il deputato Andrea Crippa, vicesegretario nazionale della Lega. “Gli scoop de La Verità segnalano l’assoluta necessità che sia difesa la politica dalle ingerenze del potere giudiziario. Il re è nudo. Legnini ha demolito la credibilità delle istituzioni: non può continuare a essere commissario straordinario per la ricostruzione del centro Italia” afferma Crippa.
“Le ultime rivelazioni di stampa dimostrano inequivocabilmente come nei confronti dell’allora ministro Salvini si tentasse un vero e proprio accerchiamento per colpire e quindi frenare chi, legittimamente, operava per la salvaguardia dei confini e della legalità del proprio paese” aggiunge il senatore della Lega Simone Pillon, capogruppo in commissione giustizia a Palazzo Madama. “Magistrati che operano in segreto, giustizia ad orologeria, veleni: questa parte di giustizia non è quella che merita il nostro Paese” afferma Pillon. “Legnini e la sua cricca hanno mortificato il ruolo, la credibilità e la dignità della magistratura, screditando quella maggioranza di servitori dello Stato che, quotidianamente e con compostezza, operano seguendo le regole e rispettando la Costituzione: nessuno sconto a chi piega le istituzioni ai propri fini, alla salvaguardia dei propri interessi” conclude.