Si è parlato di stabilimenti, ristoranti, attività commerciali. Nella fase 2, rimane ancora l’organizzazione delle spiagge libere che rischiano addirittura di rimanere chiuse, se non si trova un accordo. Intervistati da Raffaele Castiglione Morelli, il sindaco di Vasto, Francesco Menna e il sindaco di Silvi Marina, Andrea Scordella hanno esposto le loro preoccupazioni in relazione alla tematica che stando alle attuali disposizioni graverebbe non poco sulle casse comunali. Inoltre, in relazione all’emergenza, il presidente Marsilio ha emanato numerose ordinanze, rendendo l’Abruzzo la regione con più atti normativi covid, ma generando spesso confusione nelle amministrazioni dei singoli sindaci, che si trovano poi di fatti a rispondere alle preoccupazioni dei cittadini.
“La Regione elabori una norma che scarica sui sindaci i problemi, ma aiuti a gestire serenamente questo problema. Entro giovedì-venerdì, dobbiamo risolvere questo problema in una riunione con il gruppo dei comuni costieri, la Regione e il gruppo Anci”, afferma il sindaco di Vasto, Francesco Menna, “il presidio e il monitoraggio delle spiagge libere significa, ad oggi, un costo molto grande per i comuni della costa che non hanno le coperture”, spiega il primo cittadino, “Ad esempio, Vasto ha 17 km di costa, 2 riserve, una scogliera. Punta Penna, in fase non covid fa 5000 presenze a giorno. Secondo le previsioni, bisognerebbe circoscrivere delle aree sosta dove le persone vogliono prendere il sole, a seconda della grandezza dello spazio libero, possono essere presenti massimo 4-5 persone. Oltre le varie segnalazioni per distanziare le aeree con cartelli e nastri, poi c’è il problema della sorveglianza che incombe sul comune: se dobbiamo assorbire i costi di queste aree, in una fascia costiera così ampia, parliamo di 4-500 mila euro a mese. Nessun comune ha risorse per coprire queste risorse”, conclude l’intervento, “è necessario che siamo nominati commissari per avere un potere straordinario su queste aree”.
Sulla stessa linea anche il sindaco di Silvi Marina, Andrea Scordella, “Bisogna semplificare gli aspetti normativi e abbiamo la necessità di essere nominati commissari straordinari per l‘amministrazione delle coste delle nostre città. Anche a Silvi, stiamo cercando di rispondere al problema delle spiagge libere e stiamo cercando di organizzarci”, commenta Scordella, “Secondo le norme, queste devono essere controllate dai comuni come se fossero concessioni di stabilimenti balneari. In questo momento, pero i comuni non hanno risorse per gestire questa problematica, sia dal punto di vista economico, ma anche umano, perché in qualità di sorveglianti serve personale formato e per tre mesi ciò implicherebbe una pesante uscita per le casse comunali. Se non risolta con chiarezza, la problematica infatti rischierebbe di tenere chiuse le spiagge. Il comune non può gestire da solo queste attività”.