Teramo. Il ferro avrebbe un ruolo nell’attivazione infiammatoria dei macrofagi umani. E’ quanto scoperto dal team di ricercatori di Biochimica e Biologia molecolare dell’Università di Teramo, coordinato dal professor Enrico Dainese, in collaborazione con il Campus Bio-Medico di Roma.
Nello specifico, i ricercatori sono riusciti a evidenziare un nuovo ruolo funzionale del ferro nella 5-lipossigenasi che comporta l’attivazione dei macrofagi umani e la sintesi di composti pro-infiammatori come l’interleuchina-6. Questo enzima rappresenta, insieme alla cicloossigenasi, il principale bersaglio di molecole anti-infiammatorie impiegate a scopo terapeutico.
Il lavoro, pubblicato dalla rivista Frontiers in Immunology, evidenzia aspetti mai osservati prima nella funzione dell’enzima umano. E’ stato infatti scoperto che il ferro nel sito attivo è fondamentale per l’attivazione della 5-lipossigenasi attraverso il controllo della localizzazione dell’enzima nelle nostre cellule di difesa, i macrofagi. Tale meccanismo potrebbe essere, oltre che di rilevanza fisiologica identificando un nuovo pathway nel processo infiammatorio, correlato a una condizione di eccesso di apporto di ferro nella dieta o dovuto a un non corretto uso di integratori.
“Dal punto di vista clinico” sottolinea il professor Dainese “tali risultati suggeriscono una più attenta valutazione dei rischi relativi all’eccesso di ferro nella dieta e evidenziano come questo possa essere associato a un’attivazione non controllata dei macrofagi con sintesi di interleuchina-6 di rilevanza in patologie infiammatorie croniche, degenerative e tumorali”.