Roma. Evitare scempi ambientali inutili con l’uso dell’ipoclorito di sodio per la disinfezione delle spiagge, come di parchi, giardini, ville, prati fino al manto stradale in città perché non ci sono conferme sulla sua efficacia mentre ne sono ben noti i gravi danni su ecosistema e salute. Con la Fase 2 il Wwf invita tutti i sindaci e i presidenti di Regione, ad attenersi alle disposizioni del Governo e delle autorità sanitarie nazionali evitando la disinfezione su larga scala degli ambienti naturali, e invece di puntare sui comportamenti.
L’appello arriva con il ritorno alle attività motorie e sportive sulle spiagge e il problema della sicurezza delle superfici, per cui secondo l’associazione sono invece più incisive le misure comportamentali, unite ad una sanificazione mirata e attenta delle attrezzature di cui la popolazione usufruisce in questi luoghi (sdraio, lettini e giochi per bambini). Per quanto riguarda l’uso dell’ipoclorito di sodio per il Wwf la misura, inoltre, potrebbe essere inutile perché, ad oggi, non ci sono evidenze scientifiche che attestino che le superfici calpestabili siano coinvolte nella trasmissione del virus SARS-CoV-2.
Inoltre – prosegue la nota – si tratta di una misura inefficace perché la capacità dell’ipoclorito di sodio di distruggere il virus su superfici complesse non è accertata né estrapolabile dalle prove di laboratorio. Mentre il suo uso per la disinfezione delle spiagge (ma anche di prati e della pavimentazione urbana) può associarsi ad un aumento di sostanze pericolose
nell’ambiente con conseguente esposizione dei cittadini. L’ipoclorito di sodio peraltro – secondo il Wwf – in presenza di materiali organici può dare origine a formazione di sottoprodotti volatili pericolosi quali clorammine e trialometani, molti dei quali cancerogeni per l’uomo, e tra l’altro formare sottoprodotti non volatili dannosi per le falde acquifere.