Roma. Dallo strappo di due settimane fa alla “profonda collaborazione” sancita oggi con la firma del protocollo sulle messe. A Palazzo Chigi il Presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, ha siglato, seduto accanto (ma a distanza anticontagio) al premier Giuseppe Conte, il documento che riporterà i fedeli nelle chiese a partire dal 18 maggio. Un lunedì per consentire una ripresa graduale verso la prima celebrazione domenicale per l’Ascensione, il 24 maggio. Niente numero prefissato per i fedeli (ora ai funerali si può partecipare al massimo in quindici) ma tutto dipenderà dalla capienza della Chiesa.
Sarà il parroco a stabilire quanti posti ci sono e i volontari alla porta, dotati di guanti e mascherine, a far entrare quanti ne sono consentiti per rispettare la distanza almeno di un metro l’uno dall’altro. Si parte il 18 maggio e il mondo cattolico nota che sarà il centenario della nascita di Giovanni Paolo II: una sorta di ‘benedizione’ da parte del Papa polacco. Per quanto riguarda invece Papa Francesco, al momento non si sa quando riprenderanno le messe con il popolo che nel caso del pontefice non è facile da contenere numericamente.
La prima celebrazione ‘pubblica’, da calendario, sarebbe quella di Pentecoste il 31 maggio ma ancora non ci sono decisioni in merito. E’ invece verosimile che la piccola parrocchia vaticana di Sant’Anna seguirà dal 18 maggio le indicazioni per le messe come in tutta Italia. “Il Protocollo è frutto di una profonda collaborazione e sinergia fra il Governo, il Comitato Tecnico-Scientifico e la Cei, dove ciascuno ha fatto la sua parte con responsabilità”, ha evidenziato il card. Bassetti, ribadendo l’impegno della Chiesa a contribuire al superamento della crisi in atto. “Le misure di sicurezza previste nel testo – ha sottolineato il premier Conte – esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura.
Ringrazio la Cei per il sostegno morale e materiale che sta dando all’intera collettività nazionale in questo momento difficile per il Paese”. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sottolinea che “il lavoro fatto insieme ha dato un ottimo risultato. Analogo impegno abbiamo assunto anche con le altre Confessioni religiose”. Mascherine per i fedeli, e per il sacerdote nel momento della Comunione, porte differenziate per entrare e uscire dalla chiesa, confessioni a distanza di sicurezza, dispenser con i gel igienizzanti: queste alcune delle disposizioni. Si chiede di avvertire i fedeli di non avvicinarsi alla chiesa con la temperatura superiore ai 37 gradi e mezzo.
Tra le righe si invita a prediligere le celebrazioni all’aperto, se possibile, a moltiplicare le celebrazioni per evitare “assembramenti” e comunque a ricordare che c’è “la dispensa dal precetto festivo” per ragioni di salute ed età.