“Non é più tollerabile che nella fase 2 ci siano ancora questi blocchi. Il governo riconosca il ruolo sociale dei nostri animali e la smetta di rendere la vita difficile a tutti noi”. È l’appello lanciato, ancora una volta, da Michela Vittoria Brambilla durante la diretta social di ieri pomeriggio.
“Se il governo non ritenga di sbloccare nel più breve tempo possibile le adozioni di cani e gatti e i relativi necessari spostamenti per i controlli preaffido e il trasferimento degli animali nelle abitazioni delle famiglie adottanti”. Lo chiede, con un’interrogazione a Conte e a Speranza, proprio la presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (Leidaa).
“In una lettera indirizzata al premier, al ministro della Salute e al direttore generale della sanità animale, resa pubblica il 24 aprile– scrive la deputata – le associazioni Animalisti Italiani, Ente nazionale protezione animali, Lega antivivisezione, Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, Lega nazionale per la Difesa del Cane e Organizzazione internazionale per la Protezione degli animali hanno chiesto un intervento istituzionale urgente perché le adozioni di cani e gatti – di fatto bloccate a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria – possano pienamente riprendere, come già previsto in Francia fin dal 16 aprile scorso, con l’applicazione delle misure di sicurezza ritenute necessarie”.
Nella lettera, le associazioni ricordano che negli ultimi due mesi il carico di animali in strutture pubbliche e private ha superato ogni bilancio registrato in periodi di normale attività (oltre 100mila cani l’anno nei soli canili censiti e decine di migliaia di gatti) e che la ripresa delle adozioni si rende necessaria non solo per tutelare la salute e il benessere degli animali ma per la funzione sociale, morale e di pubblico risparmio delle adozioni stesse.
“Dal punto di vista delle associazioni – osserva ancora l’interrogante – il testo del Dpcm 26 aprile 2020, pubblicato nella stessa data sul sito del governo, non presenta sostanziali novità”. Di qui l’esigenza di un ulteriore intervento per sbloccare le adozioni e decongestionare quindi i rifugi italiani.
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