Chieti. “Oggi con la riduzione dei casi di Covid, l’ospedale di Chieti può ripartire .Per fare questo però bisogna fare scelte nell’immediato che puntino a creare spazi necessari per riprendere l’attività. A In
breve tempo occorre rimodulare sia l’ospedale che la distribuzione dei casi Covid nei centri dove devono essere spostati”.
A parlare a nome di tanti primari è Liberato Aceto, il presidente del Consiglio comunale di Chieti che, insieme all’ex parlamentare Fabrizio Di Stefano, ha chiesto un incontro con l’assessore regionale alla sanità. Nell’area antistante l’ingresso dell’ospedale clinicizzato di Chieti alla presenza del Direttore generale della Asl Chieti-Lanciano-Vasto un faccia a faccia con alcuni primari che hanno visto
scendere l’attività ordinaria dei loro reparti nella fase dell’emergenza Covid, ma che ora chiedono di prendere iniziative a sostegno del nosocomio teatino. L’attività chirurgica e ambulatoriale è stata bloccata nello scorso mese e fortemente compromessa dall’emergenza Covid che ha fatto del nosocomio teatino un argine importante.
“Oggi”, ha dichiarato Aceto, “con la stabiizzazione dei casi e con la riapertura di Atessa, l’ospedale deve ripartire. I reparti che hanno sofferto di più per la chiusura durante l’emergenza sono stati oltre
a tutte le chirurgie anche l’oculistica, l’ortopedia, l’urologia, l’otorino, la ginecologia che hanno visto ridurre la loro operatività conseguentemente alla riduzione della loro attività. I presupporti per permettere in atto tutte le iniziative necessarie e far ripartire l’ospedale Sant’Annuziata di Chieti ci sono, senza dimenticare che per il futuro ci sono due ali chiude che vanno riabilitate ed utilizzate in aggiunta ai reparti attualmente funzionanti.”.