L’Aquila. Erano in turno a Villetta Barrea e si sono imbattuti, come spesso accade, in tre cervi a spasso nel centro storico del paese, li hanno filmati e il video ha fatto il giro del web. Sono i Guardiaparco Alberto Cocuzzi e Mario Visci, in servizio nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise dove incontri con animali selvatici nei borghi sono piuttosto frequenti. Dunque non effetto del lockdown legato all’emergenza sanitaria da Covid-19. Perché a Villetta Barrea, come negli altri Comuni del Parco, incontrare animali selvatici è una consuetudine. Nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), istituito nel 1923, la fauna è protetta da ormai quasi cento anni e convive tranquillamente con gli abitanti dei paesi, che la rispettano.
“L’ulteriore silenzio e l’assenza di veicoli per le strade ha contribuito a intensificare le visite degli animali. E’ evidente che la convivenza qui si testa giornalmente con pro e contro”, commenta il direttore del Parco, Luciano Sammarone, “siamo fortunati a poter sperimentare un rapporto così intimo con la Natura, che mai come in questo momento storico può fare la differenza, visto che la pandemia ci ha messo di fronte al dover ricercare un nuovo paradigma Uomo-Natura, da sempre obiettivo delle Aree Protette”.
Purtroppo c’è chi, incontrando animali selvatici, per fotografarli li ha anche inseguiti in macchina. “La vicinanza degli animali selvatici va gestita bene, perché può essere pericolosa, soprattutto per la loro”, sottolinea Sammarone, “la convivenza a cui mirare è data dalla consapevolezza e dal rispetto profondo per la Natura senza spettacolarizzazioni. Sono gli ecosistemi e la biodiversità a permettere la vita sul Pianeta. Prima lo capiremo”, conclude, “prima impareremo a vivere diversamente”.
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