Le attività gastronomiche come bar e ristoranti, o quelle di vendita al dettaglio come i negozi di abbigliamento, sono tra le più colpite dall’emergenza Coronavirus, essendo ferme al palo da quasi sessanta giorni. Il nuovo Dpcm, che entrerà in vigore a partire dal 4 maggio e che prevederà una serie di step per affrontare la Fase 2, quella di convivenza con il Covid-19, sarà all’insegna della prudenza e della gradualità.
Il premier Conte è stato chiaro: “Impossibile pensare a un immediato ritorno alla normalità perché il rischio di una seconda ondata di contagio è troppo alto e se dovesse verificarsi avrebbe conseguenze drammatiche”. Alcune attività riapriranno quindi a partire dal 1 giugno.
Si lavora ai protocolli di sicurezza da adottare, frutto dell’intesa tra la task force di Colao, Inail e Comitato tecnico scientifico che quest’oggi dovrebbe riunirsi per varare nuove misure e proposte. Fermo restando l’ulteriore sviluppo della consegna a domicilio e dell’innovazione tecnologica grazie all’e-commerce e alle app per prenotazioni e acquisti, ciò che maggiormente preme è studiare formule per recarsi in tranquillità a negozi, bar e ristoranti.
Come riportato dal Messaggero, “Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro si sottoporrà al controllo della temperatura corporea. Ciò al fine di evitare preventivamente il diffondersi del virus nell’ambiente di lavoro, e, nel caso in cui venga riscontrato un contagio, per riuscire a tracciare i contatti avuti dalla persona infetta e poter efficacemente predisporre le misure di prevenzione. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro”. E’ quanto si apprende da una prima bozza prevista dalla File e dalla Confcommercio.
Come, invece, già riportato su queste pagine, non mancheranno gel disinfettanti, separazione degli ingressi di entrata e uscita e dove possibile l’utilizzo dei guanti e quasi certamente l’obbligo di mascherine all’interno di alcune attività commerciali. Resta fermo il divieto tassativo di assembramenti. Per ciò che riguarda, invece, i ristoranti e attività affini, dove possibile si farà leva sul menù digitale (se fisico, questo andrà sempre disinfettato), distanziamento tra i tavoli e se richiesto un divisorio in plexiglass. Con riguardo a posate, piatti, bicchieri e tovaglie, queste andranno igienizzate a parte.
Se i negozi di abbigliamento per i bambini sono aperti dal 14 aprile, quelli per adulti apriranno invece il 18 maggio. Ingressi centellinati, sanificazione costante con prodotti composti al 70% da etanolo mentre il negoziante potrà scegliere se fare prendere aria al capo di abbigliamento provato. Gli scienziati di tutto il mondo hanno infatti individuato in otto ore il lasso di tempo utile per fare morire il virus all’aperto, ecco perché si ipotizza questa tempistica da applicare per garantire la sicurezza sanitaria dei vestiti provati all’interno del negozio.