L’Aquila. “Si prospetta una fase molto complessa: dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l’integrità del nostro tessuto produttivo. Il
motore del Paese deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato”, ha dichiarato il premier Giuseppe Conte nell’informativa al Senato in vista del Consiglio europeo.
“Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche, non
ci sfugge la difficoltà dei cittadini nel continuare a rispettare le regole anti contagio e l’aspirazione al ritorno alla normalità. Quello della fase 2 è uno dei passaggi più sensibili e complessi. Lo ripeto,
un’avventatezza in questa fase può compromettere tutti i sacrifici che i cittadini con responsabilità e disciplina hanno affrontato fin qui”.
“Questa emergenza incide sulle fasce più fragili, rischia di creare nuove povertà e lacerare un tessuto sociale già provato. Abbiamo già compiuto alcuni passi. Il governo però è consapevole che
questi interventi non sono sufficienti: occorre un sostegno alle famiglie e alle imprese prolungato nel tempo ancora più incisivo. Le recenti previsioni del Fmi stimano una caduta del 9,1% del Pil. Di fronte a questo quadro dobbiamo potenziare ulteriormente la risposta di politica economica, perciò il governo invierà brevissimo al Parlamento un’ulteriore relazione con una richiesta di scostamento pari a una cifra ben superiore a quella stanziata a marzo. Sarà una cifra non inferiore a 50 miliardi di euro, con intervento complessivo che, sommando i precedenti 25 miliardi, sarà non inferiore a 75 miliardi”.
“Stiamo elaborando un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio”, ha concluso il premier Conte.