Pescara. Si è tenuta questa mattina l’annunciata videoconferenza, promossa dal sindaco Carlo Masci, aperta all’intero consiglio comunale e agli assessori della Giunta, per affrontare le questioni organizzative legate alla cosiddetta Fase 2 che si spera, a breve, possa accompagnare la città di Pescara verso la ripresa delle attività economiche, pur nel rispetto delle misure previste per evitare nuovi focolai di contagio da Covid 19.
La data del 4 maggio che, ad oggi, è quella stabilita dal Governo per la ripartenza di parte delle attività produttive su scala nazionale, coinvolge naturalmente anche Pescara e l’Abruzzo, pur se sono in molti a pensare che, alla luce dei dati (aumento del numero di contagi soprattutto al Nord ma diminuzione dei decessi) da Roma potrebbe decidersi di proseguire sulla strada delle proroghe. In ogni caso il sindaco di Pescara, dopo aver tenuto vari incontri con i capi dipartimento dell’amministrazione, ha ritenuto opportuno aprire con un congruo anticipo un confronto sul dopo-emergenza: “Ho voluto convocare la giunta e l’intero Consiglio – ha dichiarato Masci – proprio perché abbiamo l’urgenza di ripensare la città e il suo tessuto sociale e produttivo, come dovrà fare del resto l’intera Italia, che mi auguro esca il prima possibile da questa assurda condizione. Il Coronavirus lascerà dietro di sé danni economici e sociali incalcolabili e dovremo, a maggior ragione, farci trovare pronti a favorire la ripartenza della nostra amata Pescara. Questa città ha fondato il suo passato – e dovrà farlo anche in futuro – su due asset fondamentali: la rendita immobiliare e il terziario dei servizi e del commercio. Oggi quindi abbiamo di fatto messo in piedi quello che io definisco “un pensatorio permanente”, che con incontri regolari dovrà rappresentare uno spazio di rilancio di Pescara, perché tutti quanti in questo momento dobbiamo andare oltre le posizioni personali e rappresentare le esigenze dei cittadini in maniera aperta. In primis, oggi, ho voluto sentire le minoranze, che ho trovato disponibili e propositive, da lunedì sarà la volta delle associazioni di categoria e degli stakeholders in generale che operano su Pescara, chiarendo che la città, nel suo ruolo di area guida dell’intera regione, si assume una responsabilità ancora maggiore. I servizi comunali saranno rimodellati sulla base delle nuove esigenze, perché questo sarà un vero e proprio ‘reset’ del quale tutti dobbiamo prendere coscienza. I cittadini in primis non devono essere obbligati a venire in Comune per avere informazioni e accedere ai servizi cui hanno diritto; riguardo all’area urbana, vanno ridisegnati i settori strategici e i servizi essenziali, quindi dai trasporti alle procedure per svolgere le attività commerciali, dalla sicurezza al verde pubblico. Ai balneatori e agli esercenti dei mercati dovremo dare regole e certezze, ma questo non possiamo certo farlo il giorno prima. E’ una macchina complessa che dobbiamo mettere in pista e plasmare adesso”.
Il presidente del consiglio comunale, Marcello Antonelli, nel suo intervento ha sottolineato come “l’amministrazione abbia una grande responsabilità verso la popolazione, non solo la politica deve dare le sue risposte ma, più in generale, qualsiasi dipendente dovrà fare la sua parte sentendosi responsabilizzato come non mai. Credo – ha continuato Antonelli – che sia opportuno riscrivere il programma che abbiamo presentato agli elettori a maggio, almeno fino a tutto il 2021. E’un atto di responsabilità necessario alla luce delle mutate condizioni generali e quindi delle priorità che non possono essere più quelle di un anno fa”.
Diversi gli interventi degli esponenti delle minoranze: per Carlo Costantini “è fondamentale avere il prima possibile dal Governo le indicazioni necessarie a comprendere qual è il recinto normativo, finanziario e amministrativo entro il quale i Comuni possono muoversi, onde evitare conflitti e confusione”; Giacomo Cuzzi ha sostenuto “che nessuna iniziativa che si andrà ad assumere dovrà fondarsi sull’euforia, perché i dati oggi ci dicono che siamo ancora in piena emergenza e quindi in nessun caso si potrà prescindere dalla tutela sanitaria delle persone e dal rispetto dei sacrifici fatti finora. Dobbiamo stabilire un metodo di lavoro chiaro, ma prima ancora comprendere quante saranno le risorse disponibili per gli enti locali, visto che ieri si è parlato di 3.5 miliardi di euro ma senza fornire i dettagli che per noi sono decisivi”; Erica Alessandrini ha puntato sulla necessità di innovare, approfittando del momento delicato, quindi “sul più volte annunciato centro commerciale digitale della città di Pescara, creando una rete di connessione imprenditoriale che coinvolga il Comune ma anche le associazioni e la stessa Camera di Commercio. Vanno messi in condizione di lavorare i professionisti, gli stessi medici di famiglia che non possono certamente più mettere in sala d’attesa decine di persone, più in generale coloro che producono ricchezza e quindi il Pil della città di Pescara. Penso che questa è anche un’occasione per portare avanti le opere pubbliche annunciate, perché le risorse pubbliche sono fondamentali per far riprendere la nostra economia. Proponiamo quindi un Patto con la Regione per realizzare questi obiettivi”.
Adamo Scurti ha indicato “la necessità di potenziare gli uffici deputati ai servizi sociali, perché quello sarà il settore più caldo della Fase 2”.
Sulla stessa linea anche Massimiliano Pignoli: “Propongo – ha detto – di individuare un manager interno all’amministrazione proprio per le incombenze legate al Covid 19 e alla Fase 2, affinchè non si determini dispersione di notizie e di responsabilità. Per questo va ridefinita temporaneamente anche la pianta organica, secondo le nuove necessità”. Per il vicesindaco Gianni Santilli, un punto centrale è rappresentato dal sistema scolastico: “E’ mio intendimento, come assessore competente, dalla prossima settimana elaborare un piano con i dirigenti scolastici per vedere come ripartire tutelando la salute di tutti, quindi con i rientri a scuola a gruppi o con orari scaglionati. Intanto stiamo lavorando alla manutenzione delle aree verdi che speriamo di riaprire il prima possibile”. Per Berardino Fiorilli “andrebbe esaminata la possibilità di prevedere misure per sostenere quanti non possono più pagare le locazioni che in molti casi finora hanno avuto costi esorbitanti per famiglie e commercianti” .
Infine Fabrizio Rapposelli e Vincenzo D’Incecco hanno invitato, rispettivamente, “a riequilibrare i bilanci dell’ente perché è presumibile che in questa situazione le entrate saranno ancora più ridotte di quanto si pensi, ipotizzando anche una possibilità di erogare un ‘bonus affitti’ per le situazioni di maggiore disagio finanziario” e “a non creare aspettative senza le opportune certezze e, anzi, a semplificare le pratiche amministrative”.