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Emergenza coronavirus, Nursind critica le decisioni della Asl Teramo: preoccupazione per gestione personale

Giulia Antenucci di Giulia Antenucci
16 Aprile 2020
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Teramo. La segreteria del Nursind di Teramo esprime “forte preoccupazione per la grandissima difficoltà nella gestione del personale da parte della dirigenza delle professioni sanitarie della Asl, che non sembra aver contezza di tutto quello che sta succedendo nei quattro presidi ospedalieri”. Per il sindacato, in particolare, non ci sarebbe alcuna programmazione, come dimostrerebbe il caso della Rianimazione che pur dovendo rispettare un rapporto infermiere-paziente di 1:2, secondo i Lea, oggi avrebbe un rapporto infermiere-paziente di 1:3.

“Nel pieno dell’emergenza Covid-19, questo si traduce in una ricaduta inevitabile sulla tenuta psico-fisica del personale coinvolto”, tuona il Nursind, “l’emergenza sanitaria ha richiesto la necessità di dotarsi di una nuova Rianimazione (ndr all’ospedale Mazzini) con ben 12 posti letto destinata ai pazienti Covid positivi che necessitano di supporto respiratorio. Ma ancora una volta non sono state considerate le necessità di personale per far funzionare la struttura”.

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E così, denuncia il Nursind, “gli infermieri sono costretti a turni massacranti in Rianimazione Covid, con un solo kit a disposizione per l’intero turno lavorativo, senza maschere di protezione adeguate, organizzandosi di giorno in giorno per non lasciare sguarnita la Rianimazione generale”. Contestate anche le modalità di reclutamento del personale impiegato nelle Usca.

“La dirigente delle professioni sanitarie, che dovrebbe conoscere bene la differenza tra l’infermiere e le altre figure professionali menzionate nell’ordinanza”, continua il sindacato, “si è dapprima attivata nel reclutamento di infermieri con una richiesta di disponibilità, poi trasformatasi in invito informale e, da ultimo, in disposizione di servizio. Si tratta di una scelta non solo incomprensibile, ma del tutto illogica e viziata per eccesso di potere, laddove non solo considera la figura dell’infermiere come collaboratore del medico, ma soprattutto perché rende sovrapponibili, e dunque interscambiabili, figure professionali del tutto diverse tra loro per competenze, profili, mansioni, livelli contrattuali come quelle dell’infermiere, dell’Oss e dell’autista”.

Una situazione a fronte della quale il Nursind chiede l’immediata revoca delle disposizioni di servizio impartite agli infermieri e una nuova riorganizzazione del servizio con l’apertura di un bando per il reclutamento delle figure richieste, con la previsione di “congrua retribuzione distinta per le tre figure professionali e commisurata alle specifiche competenze professionali”.

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