Chieti. “Gli interventi delle USCA (Unità speciali di continuità assistenziale) partiranno a Chieti subito dopo Pasqua e consentirà di abbattere del 30% l’aggravamento del paziente: ad oggi è troppo lungo il lasso di tempo che intercorre tra l’esordio della malattia ed il ricovero che spesso avviene quando il paziente ormai è in difficoltà respiratoria grave”.
Lo spiega il Professor Francesco Cipollone responsabile dei reparti Covid e coordinatore dell’USCA del Policlinico SS. Annunziata. “Se c’è un sospetto Covid – prosegue Cipollone- il medico di famiglia informa la centrale del policlinico SS. Annunziata; a quel punto interverrà una equipe medico-infermieristica dell’Usca che verificherà il livello di saturazione,ossia dell’ossigeno presente nel sangue, eseguirà con un ecografo portatile un esame ecografico e successivamente un elettrocardiogramma per accertarsi che il paziente non abbia controindicazioni per il farmaco che gli andremo a somministrare”.
Tutti questi esami verranno trasmessi via Internet al centro diagnostico del SS Annunziata che stabilirà sotto il coordinamento del Professor Cipollone la terapia farmacologica adeguata. I farmaci verranno consegnati a domicilio e quotidianamente il paziente sarà monitorato con un’intervista telefonica dove gli si chiederà il grado della febbre, la saturazione – ad ogni paziente verrà lasciato un saturimetro domiciliare e ogni tre giorni un’ equipe dell’USCA si recherà a fare una visita accurata del paziente per verificarne il miglioramento delle condizioni di salute. “Se dopo sette giorni il paziente è migliorato -conclude Cipollone- sì prescrive una seconda settimana di terapia. Se invece è guarito, si interrompe la terapia farmacologica”.