L’Aquila. “Una legge debole che rallenta i tempi dell’utilizzo delle risorse, non affronta il tema dello snellimento burocratico e non ha visto il coinvolgimento delle parti sociali”: così segreteria Pd e consiglieri regionali definiscono la Legge ‘CuraAbruzzo’ varata dal Consiglio regionale. In videoconferenza le ragioni e le proposte del segretario regionale Pd, Michele Fina, del capogruppo in Consiglio, Silvio Paolucci, dei consiglieri regionali Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci e Sandro Mariani.
“Non abbiamo condiviso né metodo né merito sull’iter di approvazione della Legge per fronteggiare l’emergenza legata al Coronavirus – dichiara Paolucci – Una legge che ci è stata inviata alle 21 del giorno precedente la discussione e alle 12 era approvata, grazie all’atteggiamento responsabile delle opposizioni. Ma dieci giorni dopo la fragilità dell’iniziativa si manifesta tutta e riguarda quanto abbiamo più volte sottolineato: la riprogrammazione delle risorse sarà più lenta che nel resto del Paese, le parti sociali sono escluse, il tema burocrazia non è stato affrontato, come dimostra la vicenda della cassa integrazione e omette di affrontare questioni importanti come Turismo e Trasporto, introducendo invece un condono, la procedura messa in campo per le famiglie assurda”.
“Riteniamo indispensabile affrontare questa crisi con tempestività, attraverso procedure snelle per erogare il sostegno a famiglie e imprese, perché affrontino la crisi economica che accompagna l’emergenza Covid-19. Invece, niente di tutto questo: la Giunta lenta si conferma tale – conclude Paolucci – perché ha deciso di percorrere la strada più lenta e più complessa rispetto a ciò che consentono le modifiche alle regolamentazioni Ue sulla riprogrammazione che sono già operative”.