Sulmona. Nella casa di cura San Raffaele di Sulmona i 72 tamponi sul coronavirus effettuati ieri sono stati ripetuti perché non ritenuti “dal laboratorio presso l’istituto zooprofilattico a Teramo processabili per anomalie di confezionamento”.
Lo fa sapere la Asl provinciale dell’Aquila che chiarisce polemiche riportate da alcuni organi di informazione. Dei 72 test, 41 sono stati effettuati su pazienti e la restante parte sul personale di nuova assunzione. Nella casa di cura privata convenzionata con il sistema sanitario nazionale, specializzata nella riabilitazione, è in atto un focolaio che ha portato a circa 40 contagiati, tra degenti, sanitari e parenti, secondo l’azienda sanitaria sotto controllo.
La Asl ribadisce che in situazioni ordinarie, i malati che hanno sostenuto Tac ed esami ematochimici all’interno della struttura privata, che hanno sintomi gravi, devono essere trasportati e visitati al pre triage fuori dall’ospedale di Sulmona e, salvo diversi accordi con l’infettivologo di riferimento messo a disposizione della Asl, saranno trasferiti al covid hospital all’Aquila, all’interno del San Salvatore.
Rimane comunque la disposizione aziendale di non far transitare i positivi né al pronto soccorso né all’interno dell’ospedale del centro peligno. Ieri i vertici della Asl hanno diffidato la casa di cura affinché le richieste di trasferimento venga richiesto ufficialmente e sulla basa di esami effettuati nella struttura stessa.


