Lanciano. “Atto incosciente e molto grave”, in questo modo l’arcivescovo di Lanciano -Ortona, Emidio Cipollone, ha stigmatizzato l’uscita ieri sera del solo Cireneo, con addosso la pesante croce, dopo l’annullamento della secolare processione degli Incappucciati organizzata dall’arciconfraternita Morte e Orazione di San Filippo Neri. Al blitz hanno partecipato tanti cronisti e operatori di Pc. In una nota, il presule dice “Ieri sera, a Lanciano, si è svolto un rito religioso che ha impegnato le strade del centro cittadino. Tralasciando il principio di buon senso che è venuto meno dal momento stesso della decisione di organizzare l’evento, ci tengo a dire che la cultura del rispetto della persona supera di molto quella riguardante ogni sorta di individualismo e protagonismo, non giustificati dalla vera Tradizione. In accordo con le normative emanate dalla congregazione del Culto divino e della disciplina dei Sacramenti e dalla Conferenza episcopale Italiana, il Decreto dell’8 marzo 2020 e le Disposizioni sulla Settimana Santa del 28 marzo 2020 non lasciano spazio ad alcuna libera interpretazione. Il motivo che mi ha spinto a prendere una decisione così restrittiva è derivato dalla necessità di prevenire il rischio e tutelare il bene comune. La celebrazione di ieri sera è divenuta una vera e propria processione, che ha messo a rischio e pericolo i partecipanti e l’impegno di tanti cristiani che, in questi giorni, chiusi in casa, stanno negandosi le celebrazioni della Pasqua in Comunità”.
“Inoltre “, continua l’arcivescovo Emidio Cipollone,” è stata un’offesa alla memoria di tante persone che, in questi mesi, sono state vittime di questo terribile male; non ultimi i medici e gli infermieri che stanno dando la loro
vita per il bene di tutti. È stato un atto incosciente e molto grave. Per questi motivi, sono costretto a prendere
decisioni in merito. Subito dopo Pasqua, saranno ascoltati tutti i responsabili e presi provvedimenti a livello
canonico per le singole persone e per l’Associazione in questione”. Il priore Raffaele Sabella dice “Non commento in attesa di chiarimenti. Quanto fatto è venuto dal cuore”. All’arrivo del Cireneo dinanzi alla Basilica, con un percorso accorciato, il sindaco Mario Pupillo, con fascia Tricolore, si è inginocchiato partecipando alla lunga e silenziosa preghiera. Morte e Orazione risale al 1068 ed è tra le prime arciconfraternite nate in Italia per assistere i malti di peste. Quando alla scelta del Cireno, incappucciato e scalzo, e che non poggia mai la croce durante un percorso originario di 4,5 km, nessuno conosce la sua identità, se non il solo Priore”.
Sulla questione è intervenuto anche Mario Pupillo, il sindaco di Lanciano, che ha commentato brevemente l’episodio accaduto ieri sera nel centro della cittadina frentana in barba alle disposizioni governative, con dirette delle tv locali, siti e cronisti. “Non ho dato nessun permesso, e non l’avrei mai dato. Mi è stato solo chiesto in qualità di sindaco di scendere dal comune e omaggiare il Cireneo con la croce, cosa che ho fatto. Ma non sapevo nulla di questa uscita e mi è stata comunicata solo poco prima. E’ il secondo episodio abruzzese di ‘assembramenti’ in questi giorni, più o meno leciti, dopo il corteo funebre dell’ex capo della marineria pescarese sulla quale sta indagando la questura. La stampa era presente per le iniziative pasquali relative a musica via filodiffusione di questi giorni, non cosa facessero le altre persone ma non erano moltissime”, prosegue il sindaco,” è stata una operazione autonoma di un associazione, ma non era autorizzabile”. Fonti della questura lancianese spiegano che la ‘solitaria processione’ si è tenuta per un breve tratto di strada, che non c’è stato nessun corteo, ma solo rappresentati della Protezione Civile di supporto, cronisti e forze dell’ordine. L’uscita era stata comunicata solo qualche ora prima e non sarebbe stata una manifestazione pubblica.