L’Aquila. Il Pd chiede dimissioni e scuse dell’assessore al Bilancio della Regione Abruzzo, Guido Liris. Il Movimento 5 Stelle, oltre alle dimissioni, invita il governo ad avviare indagini “sullo scandalo Liris”, mentre Fratelli d’Italia, il suo partito, parla di attacchi ridicoli e strumentali. Infuria la polemica politica sul caso dell’assessore abruzzese di centrodestra Liris, tornato “per dare una mano in piena emergenza coronavirus”, con un contratto part time, a fare il dirigente medico alla Asl provinciale dell’Aquila dalla quale era in aspettativa per l’elezione a consigliere regionale e successiva nomina a componente della Giunta abruzzese.
La bufera è scoppiata in seguito alla denuncia di violazione della legge sull’incompatibilità da parte del Pd e in seguito alla rinuncia del medico al contratto con stipendio al 30%, all’indomani del primo giorno di lavoro, con una nota con cui ha chiesto di poter fare il volontario. Un atto che ha indotto i vertici dell’azienda sanitaria a revocare l’autorizzazione e ripristinare l’aspettativa. Lo stato maggiore del Pd abruzzese replica a Liris, che ieri ha parlato di falsità contro di lui, accusandolo di dire cinque bugie alla luce di documenti esaminati dopo la richiesta di accesso agli atti.
Per i Dem sono scesi in campo il segretario regionale, Michele Fina, i parlamentari Luciano D’Alfonso e Stefania Pezzopane e i consiglieri regionali Paolucci, Pepe, Blasioli e Pietrucci insieme al consigliere civico ex Sandro Mariani. Il capogruppo Fdi alla Camera, Francesco Lollobrigida, ribadisce “il sostegno a Liris. Ricordiamo ancora una volta a Pd e M5S che, al di là del colore politico, quando qualcuno compie un gesto nobile come quello di Liris, medico epidemiologo, nei confronti dei cittadini del suo territorio in piena emergenza coronavirus, o si applaude oppure, se proprio non ci si riesce, si sceglie la strada di un più composto silenzio”.

