L’Aquila. “Guido Quintino Liris, meloniano doc, è assessore regionale in Abruzzo con la bellezza di 8 deleghe. Guido, oltre a far politico, è anche medico. E così, dato che siamo in emergenza, ha ben pensato di chiedere alla Asl l’interruzione dell’aspettativa precedentemente chiesta. Per tornare a fare anche il medico. Per andare in corsia ed aiutare nell’emergenza? No, macché. Per stare nello staff della dirigenza. Con un 30% di stipendio. Che si somma agli oltre 11mila euro che già prende in Regione”. Ad affermarlo è Michele Fina, segretario Pd Abruzzo.
“Giustamente, come Pd ci siamo allora mossi, chiedendone le dimissioni per questo che è uno sciacallaggio in piena regola. Contro la legge e contro la minima decenza. Allora, guarda caso dopo la nostra protesta, il dottor Liris ha implorato al direttore della Asl che lo stava reintegrando di fargli svolgere il suo lavoro come volontario, gratuitamente quindi. La risposta del direttore della Asl arrivata in tempi rapidissimi? “Si riserva di valutare la richiesta”. La classica toppa” continua Fina.
“Rimaniamo allora basiti di fronte a questo episodio. Che è oggettivamente uno scandalo. Uno scandalo umano e morale, prima che politico. Perché che ci siano persone nelle istituzioni che, percependo 11mila euro al mese, cerchino di arrotondare lo stipendio facendosi piazzare negli ospedali, sottraendo così risorse a chi ne ha davvero bisogno, è una vergogna” prosegue Fina.
“Un appello alla Meloni, allora. Leader del partito di questo signore. Si faccia sentire. Ci dica cosa ne pensa. Ci dica se quel “prima gli italiani” forse dobbiamo iniziare a vederlo in un altro modo. Più un “prima gli amici” che gli italiani, evidentemente” conclude il segretario Pd Abruzzo.


