L’Aquila. Confindustria L’Aquila dà il via al secondo questionario, promosso tra le imprese della provincia, per valutare gli effetti del Covid-19 sul mondo dell’impresa e sull’economia del territorio.
A marzo, il 60% delle industrie che operano in provincia dell’Aquila aveva fermato l’attività e tremila lavoratori erano finiti in cassa integrazione. Ora, le domande che vengono poste agli associati riguardano la previsione dei danni al fatturato, in relazione alla mancata partecipazione a fiere ed eventi promozionali, ipotizzando anche una riduzione in quantificazione dei mancati introiti, dal 5% al 100%.
Si passa, poi, alle strategie da mettere in campo per superare il momento di crisi, come l’aumento delle vendite e-commerce, il cambio dei paesi di destinazione dell’export, la ricostituzione del magazzino o la chiusura dell’impresa. L’ultima analisi riguarda i provvedimenti che il governo dovrebbe mettere in atto per mitigare gli effetti negativi dello shock economico da Covid-19. Le domande inserite nel questionario riguardano anche la chiusura parziale o totale dell’azienda, in base all’emergenza Covid-19, al numero totale di dipendenti e alla percentuale che svolge, al momento, attività di smart working o che lavorano ancora in sede.
Si passa, poi, al ricorso agli ammortizzatori sociali e alla rilevanza degli effetti negativi, nel mese di marzo, del Coronavirus sull’andamento dell’azienda, quantificandone la percentuale e indicando una scala di priorità che dall’assenza di impatto sale fino alle modifiche o alla riorganizzazione del piano aziendale fino al ridimensionamento della struttura. Un capitolo è dedicato ai problemi correlati al rallentamento della domanda e dei beni e servizi erogati e, nello specifico, alla gestione dell’attività.


