L’Aquila. “La notizia che il Consiglio di Stato abbia definitivamente riconosciuto Edison quale soggetto che dovrà provvedere alla bonifica delle aree inquinate 2A e 2B rappresenta, finalmente, un punto fermo del più grave disastro ambientale che si è perpetrato per anni nella nostra regione”. Commenta così il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Abruzzo e componente della Commissione d’inchiesta regionale sul caso Bussi, Sara Marcozzi, la sentenza definitiva del consiglio di Stato che ha definitivamente sancito che la multinazionale Edison, in quanto responsabile dell’inquinamento ambientale, deve provvedere alla bonifica dei due siti più inquinati della cosiddetta discarica dei veleni di Bussi sul Tirino. Si chiarisce così il contenzioso più importante che ha visto la Edison contro Provincia di Pescara, Comune di Bussi, il Ministero dell’Ambiente e la Regione Abruzzo, entrambi difesi dall’avvocatura di Stato, in particolare dalla dottoressa Cristina Gerardis, ex direttore generale dell’ente regionale abruzzese. La sentenza è stata pubblicata oggi e prevede un intervento milionario, in particolare nelle aree 2A e 2B: dalla partita rimane fuori la discarica Tremonti che si trova sotto i viadotti autostradali. Ora i circa 50 milioni relativi al bando pubblico per la bonifica dei siti 2A e 2B e della stessa Tremonti assegnato dall’allora commissario per emergenza, il compianto Adriano Goio, fermo da anni, possono essere utilizzati per altre aree inquinate.
“Adesso che non esistono più incertezze”, sottolinea la 5 stelle regionale, “non c’è più nessun motivo per aspettare. Chi ha sbagliato deve pagare fino in fondo, a cominciare dall’urgenza di dare il via alle bonifiche il più in fretta possibile. I cittadini di Bussi e dell’intera Val Pescara aspettano giustizia. Hanno già pagato un prezzo troppo alto in questi anni, e il ripristino dello stato naturale dell’ambiente, adesso che sappiamo con chiarezza chi ha la responsabilità dei lavori”, conclude la Marcozzi, “non ha più motivo di essere ulteriormente rimandato per rimpalli di responsabilità”.

