L’Aquila. Approda in parlamento il caso Liris, l’assessore regionale al Bilancio e al Patrimonio, tornato a fare il medico “per dare una mano in piena emergenza coronavirus” con un contratto part time alla Asl provinciale dell’Aquila continuando a svolgere il ruolo di componente di giunta.
Parlando di “scandalo di portata nazionale”, per l’incompatibilità di legge dei due ruoli, il deputato aquilano del Pd Stefania Pezzopane ha annunciato la presentazione di una interrogazione urgente, chiedendo la rapida acquisizione degli atti della Direzione generale della Asl. “Ci sono gravi responsabilità amministrative e temo penali, se l’assessore Liris voleva offrire il suo contributo come medico, avrebbe potuto farlo come volontario ed il gesto sarebbe stato sicuramente apprezzato da tutti noi.
Il Pd ha immediatamente denunciato la vicenda e ci aspettavamo le scuse ed un gesto di autotutela” spiega Pezzopane. Intanto, in un clima di polemiche, i vertici dirigenziali del Consiglio regionale hanno scritto agli uffici dell’azienda sanitaria per verificare la esistenza del contratto ed in caso positivo per chiedere la sua nullità alla luce della incompatibilità dei due ruoli, quello di consigliere regionale e dirigente pubblico: i vertici consiliari hanno anche avviato la procedura di decadenza dell’ax vice sindaco dal ruolo di consigliere.
Ad attivare questa azione, è stato un esposto del capogruppo del Pd, Silvio Paolucci, al presidente dell’Assemblea, Lorenzo Sospiri. La scelta di Liris è stata difesa dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.