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Rifondazione Comunista: bene chiusura Val Fino, ora si chiuda anche la Val di Sangro

Andrea Rosati di Andrea Rosati
19 Marzo 2020
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L’Aquila. “Lo ripetiamo dall’inizio del contagio. Le attività lavorative non essenziali vanno chiuse” così ha esordito, in una comunicato stampa, Rifondazione Comunista Abruzzo, che ha poi continuato.

“Non ha senso prendersela con chi va a correre e poi costringere le persone ad andare a lavorare laddove non sono garantite misure di prevenzione del contagio adeguate, come non ha senso mettere a rischio lavoratori e comunità per mantenere aperte produzioni non essenziali. Hanno fatto bene i sindaci della Val Fino e ora quelli della Val di Sangro a chiedere di chiudere le fabbriche.

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Il Presidente Marsilio ha fatto bene a recepire richiesta della Val Fino (perché non c’è Penne?), faccia lo stesso con Val di Sangro e con tutte le zone con forte concentrazione industriale. Si comporti meglio del suo collega Fontana che per non far arrabbiare industriali del bergamasco ha consentito che vada avanti una strage di innocenti tenendo aperte le fabbriche nella zona più industrializzata d’Italia.

Il caso positivo alla ISRI di San Salvo che ha strette relazioni con la Isringhhausen di Atessa (indotto Sevel), dimostra ancora una volta la gravità del momento e la insensatezza di mantenere attive le produzioni non essenziali. Impensabile far fronte ad una dinamica del ciclo produttivo che vede, ad esempio, sotto lo stesso tetto di uno stabilimento, a lavoro operai che fanno capo ad aziende diverse: in Val di Sangro trasfertisti, somministrati, ditte esterne, precari, flusso di corrieri, sono purtroppo la regola non l’eccezione, si rischia di vanificare gli sforzi che tutti stiamo facendo. Multinazionali e aziende che sul nostro territorio saranno chiuse, potranno donare e ottimizzare la distribuzione delle mascherine alle Asl abruzzesi e alle produzioni essenziali che ne hanno bisogno.

Per quanto ci riguarda continuiamo a chiedere che sia il governo con un decreto a fermare tutte le attività non essenziali in tutta Italia.”

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