L’Aquila. “Sono stati e saranno settimane, mesi difficili, intensi, complessi per lavoratori e cittadini, come organizzazione sindacale siamo stati immediatamente travolti dallo stravolgimento che lo stato di emergenza ha generato ricevendo innumerevoli segnalazioni di criticità evidenti, sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista della tutela dei diritti dei lavoratori”. Così dichiarano attraverso una nota i segretari Cgil ed Fp Cgil della provincia dell’Aquila, Francesco Marrelli ed Anthony Pasqualone. “E’ per questo che non possiamo esimerci da denunciare quanto sta accadendo nella maggior parte dei luoghi di lavoro pubblici e privati che erogano servizi essenziali alla collettività che risultano sprovvisti dei necessari dispositivi di protezione individuale a tutela della propria sicurezza e a garanzia della complessiva tenuta dell’intero sistema sanitario”.
“Ci siamo dedicati tutti in disponibilità h 24 per gestire paure, ansie, necessità delle lavoratrici e lavoratori che “, continuano i segretari Marrelli e Pasqualone,”rappresentiamo e nel far fronte alla difficoltà di coordinarsi con tutte le amministrazioni e aziende, pubbliche e private, che avevano modalità differenti di gestire la prima fase dell’emergenza e che continuano ad averlo nonostante ogni giorno vengono emanate ordinanze regionali che fanno seguito a decreti della presidenza del consiglio dei ministri. Provvedimenti restrittivi per contenere il diffondersi del coronavirus, per questa ragione abbiamo intrapreso azioni tese a contemperare due fondamentali diritti, quello della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e quello di continuare a garantire i servizi pubblici essenziali. Tra le azioni avviate, in alcune situazioni concluse ma in tante altre ancora in itinere, è stato chiesto, così come previsto dalle vigenti normative l’attivazione del cd lavoro agile, contestualmente si è chiesta, e si sta vigilando, la garanzia della fornitura e messa a disposizione di tutti i dispositivi di protezione individuale. In merito a quest’ultimo tema”, continuano i segretari Marrelli e Pasqualone,”abbiamo riscontrato troppe criticità e carenze, tant’è che quotidiane sono le centinaia di segnalazioni che pervengono in particolar modo dal mondo della sanità, sia essa pubblica che privata, nel quale non è assolutamente sufficiente la distribuzione di mascherine, guanti, occhiali e camici/tute protettive. È obbligo del datore di lavoro proteggere la salute dei lavoratori dall’esposizione al rischio COVID-19, assumendo tutte le iniziative, coerentemente con le disposizioni governative, affinché vi sia un vero e proprio contrasto al diffondersi del virus”.
“Consideriamo indispensabile adeguare la struttura organizzativa degli enti e delle aziende alle indicazioni inserite nei DPCM affinché si possa considerare in sicurezza il lavoratore ed affinché si possano continuare a garantire quei servizi pubblici oggi più che mai essenziali. Infine rivolgiamo una particolare attenzione a coloro i quali, a causa dell’estrema emergenza sanitaria, non possono stare a casa, quelli che sono sempre in prima linea in trincea, nonostante le note criticità da sempre evidenziate (carenza di personale in primis) quelli che oggi definiamo “eroi” ma che eroi lo sono sempre stati viste le condizioni di lavoro drammatiche a cui sono sottoposti da anni, quelli che nonostante le scarse garanzie continuano a lavorare senza sosta al servizio della collettività, mettendo in secondo piano i propri interessi personali e familiari, con spirito di abnegazione, generosità e coraggio. Questi sono le lavoratrici ed i lavoratori della sanità ai quali”, concludono,” devono essere garantiti i dispositivi di protezione Individuali, in difetto, le scriventi OO.SS. inoltreranno fin da oggi formale diffida ad adempiere a fronte dell’insufficiente/inesistente fornitura di idonei Dpi per il personale esposto, con differenti modalità, al rischio di contagio da COVID-19. Tale azione sarà necessaria affinché si eviti un ulteriore aggravarsi dell’attuale emergenza sanitaria da coronavirus”.