L’Aquila. “Dove potete e quando potete rimanete in casa”: è questo l’appello del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, in collegamento telefonico ai microfoni di TgCom24. Il governatore d’Abruzzo ha infatti fatto il punto della situazione della regione e dei contagi delle ultime ore, raccomandando i cittadini di non uscire di casa per limitare la diffusione del Covid-19.
“Meno ci si muove e meglio sarà”, ha spiegato il presidente Marsilio, “per quanto riguarda la Regione Abruzzo e i provvedimenti adottati è stata emessa un’ordinanza che obbliga ad osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni, a chiunque provenga dalla cosiddetta zona rossa, quindi la Lombardia e altre 14 province, e sia tornato in territorio abruzzese. Anche la protezione civile sta lavorando senza sosta per far fronte all’emergenza, sin dalle 3 del mattino di sabato, presidiando con tutte le proprie forze le stazioni ferroviarie e i terminal bus per intercettare gli arrivi, rendere edotti e informare le persone dell’ordinanza e informare del provvedimento affinché restino in casa in maniera precauzionale, raccogliere i nominativi, numeri telefonici e per ricostruire in qualche maniera la catena degli eventuali contagi.
“L’Abruzzo ad oggi e fino all’altro ieri ha avuto relativamente un basso numero di contagi”, ha spiegato Marsilio, “e tutti erano tracciati e circoscritti dall’esterno. Purtroppo nelle ultime ore abbiamo avuto casi, come la vicenda di penne, in cui temiamo che il contagio si stia cominciando a diffondere anche sul territorio. A Penne c’è stato un paziente malato con diverse patologie, dove si è scoperto tardi, anche dopo il decesso, come è accaduto anche per il caso di Ortona, che fosse contagiato. I medici, tra cui il sindaco di Penne, a cui auguro un in bocca al lupo e una pronta guarigione, sono stati contagiati”.
“Rinnovo l’appello a non recarsi mai, spontaneamente e direttamente al pronto soccorso o negli ospedali ma di telefonare e seguire le direttive dei medici”, precisa il governatore d’Abruzzo, “bisogna prendere sul serio la vicenda, non deve diventare una vera e propria psicosi ma non bisogna prenderla con leggerezza. Rinnovo l’invito ai più giovani: stop alle movide notturne. Bisogna chiudere i locali ed evitare che le persone stiano a stretto contatto. In Cina ad oggi si hanno meno contatti perché hanno preso di petto la situazione chiudendo un’intera provincia di 50milioni di abitanti. La nostra è una situazione analoga”, conclude, “bisogna tutelarsi e rispettarsi per cercare di salvare la vita a tutti a partire dai propri cari”.