L’Aquila. Un piccolo ospedale con una propria struttura, limitrofo all’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila, con 26 posti di terapia intensiva e semi-intensiva, che avrà le caratteristiche dei “Covid hospital” previsti in ogni azienda provinciale. È questo l’utilizzo che la Asl provinciale dell’Aquila ha deciso di fare del cosiddetto G8, la struttura ospedaliera realizzata in occasione dell’evento mondiale che si è svolto all’Aquila nel luglio del 2009, successivamente al terremoto del 6 aprile 2009.
Nelle intenzioni dei vertici sanitari, sarà una struttura dove ricoverare i casi più gravi di Coronavirus. Dopo le verifiche di tecnici e operatori, su mandato del direttore generale, Roberto Testa, secondo quanto si è appreso, è stato realizzato un progetto che è stato inviato per l’approvazione e per il relativo finanziamento alla Protezione civile regionale e nazionale.
Il G8 integrerebbe l’azione del reparto di malattie infettive, diretto dal dottor Alessandro Grimaldi, nel quale sono disponibili dieci posti con stanze a pressione negativa: in un’ala vengono ricoverati i casi sospetti o conclamati, nell’altra prosegue l’attività ordinaria (naturalmente, con due percorsi separati). Nel reparto è stata allestita da poco una stanza con i macchinari per assistere i pazienti con
grave insufficienza respiratoria e per la diagnostica ecografica della polmonite.