Chieti. Arriva da Ascom Abruzzo il grido d’allarme per le conseguenze dell’emergenza coronavirus sul comparto turistico e sulle piccole medie imprese. A spiegare la situazione è Annalisa De Luca, presidente regionle delle imprese femminili e della città di chieti di ascom Abruzzo, a seguito di una riunione straordinaria tenutasi con i vertici della nota associazione di categoria qui di seguito alcune importanti considerazioni: “Abbiamo assistito in questi giorni troppe volte ad un uso distorto dei mezzi comunicativi, in particolare dei social media e di vari programmi della tv volti a creare allarmismo ed a dare delle notizie distorte e spesso contradditorie. Ma la responsabilità maggiore oggi è di una politica che diciamolo non è stata in grado di gestire la situazione, c’è stata prima l’irresponsabile corsa al conteggio dei casi sospetti e di quelli veri annunciandoli in una conferenza stampa convocata in tempi record a Palazzo Chigi, infine l’incredibile spettacolo dei bisticci tra regioni, comuni e governo, culminati qualche giorno fa nella scena surreale della conferenza stampa del presidente della regione Marche che annuncia la chiusura delle scuole, perché a suo dire il governo non coordina niente…insomma il caos nel caos”.
“L’insieme di queste scelte, il tempismo e il modo in cui sono state comunicate,” continua Annalisa De Luca,” ha contribuito a fare dell’Italia la Cina d’occidente con effetti molto pesanti sull’economia ed in particolar modo sul comparto del Turismo e del suo indotto. Un’epidemia a tappeto che non risparmia nessuna tipologia di viaggi e corre lungo lo stivale alla velocità della luce. Viaggi di istruzione sospesi, eventi e manifestazioni pubbliche annullati, come il carnevale di Venezia o spostati come il salone del mobile o il raduno nazionale dei Carabinieri. Voli cancellati, prenotazioni di gruppo e pernottamenti svanite nel nulla. Milioni di fatturato in fumo in pochi giorni. Solo il settore delle gite scolastiche muove un business da 316 milioni e si tratta della punta dell’iceberg. Il turismo per l’Italia pesa circa il quattordici % del pil con un giro d’affari di circa 150 miliardi di euro, 216 mila esercizi ricettivi e 12 mila agenzie di viaggio messe in ginocchio da informazioni completamente false. Ma la cosa più assurda”, spiega De Luca,” che si sta verificando in questi giorni e che mio malgrado sto vivendo sulla mia pelle in quanto imprenditrice turistica è che molti paesi stranieri (Mauritius, Seychelles, Capo Verde, ..) hanno adottato misure restrittive bloccando gli ingressi di persone in arrivo dall’Italia o in alcuni casi dei cittadini italiani in generale”.
“A tal proposito bisogna agire in fretta e mettere in campo interventi ed azioni concrete per sostenere i settori pubblici e privati del turismo non solo quelli della zona Rossa, ritengo si debba addirittura dichiarare lo stato di calamità. Come associazione di categoria “, conclude De Luca,”chiediamo a gran voce a questo governo ma anche al presidente della regione Marco Marsilio misure di sostegno a imprese e lavoratori del territorio abruzzese che possano permettere al comparto di sopravvivere a questa crisi, la cassa in deroga per le agenzie di viaggio a livello regionale e nazionale, la sospensione del versamento dei contributi a carico delle aziende turistiche regionali. Mi auguro inoltre che nei mesi avvenire passi il messaggio che “L’Italia è un paese sicuro, in cui si può viaggiare e fare turismo ”.