L’Aquila. Ferme nel tempo, collegamento fra l’allora e l’oggi, paradigma che interpreta l’identità storica e civica perduta della città, le mura storiche hanno sollecitato una riflessione sui nuovi utilizzi e linguaggi che hanno travalicato il restauro fine a se stesso. Su questa attenzione Lucia Arbace, direttore del polo museale dell’Abruzzo, ha voluto richiamare le conoscenze di istituzioni, studiosi e associazioni per accompagnare la mostra in corso al MuNDA “Le mura dell’Aquila” con un inedito ciclo di dieci incontri ogni giovedì alle 17.30.
Giovedì, alle 17.30 per il terzo appuntamento, lo studioso Sandro Zecca, in collaborazione con la sezione dell’Aquila dell’archeoclub, ci parlerà di “Portae Civitatis. Gli accessi all’Aquila: novità a vantaggio di ulteriori ricerche”.
Seguirà visita alla mostra ideata da Lucia Arbace, a cura del polo museale dell’Abruzzo, ed ora implementata dalle due ramine del contado aquilano e della città dell’Aquila disegnate da Antonio Francesco Vandi e incise da Francesco Cepparulli nel 1753, ritrovate nei depositi del museo nazionale d’Abruzzo.
I dieci appuntamenti, organizzati dal polo museale dell’Abruzzo in collaborazione con l’università degli studi dell’Aquila, daranno la possibilità agli studenti di accreditare 2 CFU per almeno 8 incontri, 1 CFU per quattro.
Entrata gratuita per possessori di card e studenti universitari, ridotto a 2 euro per i soci delle associazioni, intero per gli altri utenti. Seguirà una cena, per chi volesse partecipare, di tre portate, al costo di 20 euro bevande incluse, al ristorante “Le origini” alle 99 cannelle con ricette della cultura gastronomica contadina.