L’Aquila. Il professor Gianmarco Cifaldi, garante abruzzese dei detenuti, risponde alle polemiche insorte con riferimento alla Convenzione stipulata tra l’Ateneo d’Annunzio e il Dap, spiegandone il contenuto effettivo. “Di fatto –spiega il docente- si tratta di una convenzione che stabilisce una collaborazione dell’università all’osservazione scientifica della personalità del detenuto che già avviene, ex lege, all’interno degli istituti, come pure una cooperazione con le iniziative trattamentali del pari già in essere; un’iniziativa, dunque, che porta il valore aggiunto del sapere accademico all’interno dei penitenziari, tra l’altro nell’ambito della c.d. terza missione dell’Università, ossia la trasmissione del sapere al di fuori del ristretto ambito universitario”.
Il professor Cifaldi spiega ancora come siano comprensibili le preoccupazioni insorte per l’uso di una terminologia spiccatamente e forse eccessivamente tecnica: “I Dipartimenti di Medicina e di Odontoiatria saranno coinvolti proprio al fine di migliore la qualità del trattamento, in una prospettiva che mira naturalmente a considerare anche il detenuto sex offender come meritevole di recupero e di interazione con il resto della popolazione penitenziari (come è noto tali ristretti hanno una sezione specifica). E’ evidente, peraltro, che l’intero progetto riposa sulla libera scelta della persona, che liberamente deciderà se partecipare o meno alle iniziative promosse. Saremmo anzi lieti se l’Unione delle Camere Penali, con il suo Osservatorio Carcere, (con le quali già in passato ci sono stati contatti per promuovere i diritti dei detenuti come il diritto al voto) volesse cooperare all’iniziativa, in una prospettiva di proficua integrazione delle conoscenze” ha concluso il professor Cifaldi.