Pescara. Il 2019 sarà ricordato come un “annus horribilis” per le morti in montagna registrate in Abruzzo: otto le persone decedute quest’anno, di cui sette a causa di incidenti. Si tratta di un numero che raddoppia la media dei decessi in montagna registrati negli ultimi dieci anni. Nei giorni scorsi, dopo le tragiche morti di tre persone tra Natale e S.Stefano, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico aveva lanciato un appello a tutti i frequentatori della montagna a valutare attentamente le condizioni del terreno prima di intraprendere un’escursione.
Infatti, in questi giorni, il manto nevoso risulta particolarmente instabile e con diversi tratti ghiacciati, spesso poco visibili. Il primo decesso registrato quest’anno è stato quello dell’imprenditore aquilano Giuseppe Ioannucci, 48 anni, morto il 25 aprile scorso sul Gran Sasso per un malore che lo ha colpito mentre con la tavola da snowboard stava tornando a valle dopo un un’escursione.
Il primo dicembre venne ritrovato morto il 37enne di Città Sant’Angelo Matteo Martellini, disperso da venerdì 29 novembre e deceduto per una caduta in un canalone sul versante sud ovest del monte Camicia; lo stesso giorno del ritrovamento è morto un 55enne, originario di Sora e residente a Posta Fibreno
in località Rava del Ferro, a 2.500 metri di quota, nel territorio comunale di Sant’Eufemia a Maiella.
Il giorno dopo, 2 dicembre, venne trovato morto l’escursionista che era disperso sul versante aquilano
della Majella: si tratta di un carabiniere di Sulmona, in servizio a Castel di Sangro, Fabio Cicone, di
51 anni. Nel giorno di Natale Franca Di Donato, 49 anni, di Roseto, venne travolta da una slavina, a
circa 2.500 metri di altitudine: la donna, che aveva deciso di raggiungere il Corno Grande del Gran Sasso, è
stata ritrovata il giorno dopo.
Proprio a Santo Stefano hanno perso la vita anche due giovani alpinisti, Ryszard Barone, 25 anni, e Andrea Antonucci 28, entrambi di Corfinio, mentre tentavano di raggiungere la vetta del Gran Sasso sul versante orientale, scivolati e precipitati a valle per un migliaio di metri.