L’Aquila. Le aquile reali volano ogni giorno sul Gran Sasso e sugli altri parchi abruzzesi. Grazie alla tutela di questi territori le aquile reali presenti nelle aree protette della regione sono in aumento e raggiungono le 20-25 coppie, con la ricolonizzazione di territori un tempo abbandonati a causa del disturbo e delle uccisioni illegali. Questi dati sono raccolti fin dagli anni ’80 in maniera scientifica dagli ornitologi abruzzesi e non solo, in un lavoro di campo che poi viene sottoposto agli altri ricercatori per le numerose pubblicazioni, sia nazionali che internazionali, prodotte in questi anni. “Nei parchi oggi è sempre più facile osservare gli animali in piena libertà, spesso anche senza binocolo”, si legge in una nota a firma di Massimo Pellegrini, naturalista e presidente della stazione ornitologica abruzzese Onlus, “basta un minimo di educazione e di consapevolezza. Sconcerta che dopo tanti anni dall’istituzione delle aree protette, davanti a un falconiere dedito ad usare per propri spettacoli animali allevati in cattività, addirittura in maniera irregolare a Rocca Calascio visto che in tanti anni, da quello che leggiamo, non aveva neanche chiesto il permesso e svolto la necessaria Valutazione di Incidenza Ambientale (ed è bastata una segnalazione di volontari per far venire tutti i nodi al pettine), ci sia qualcuno che veda nel sacrosanto diniego dell’ente parco una sorta di vessazione”.
“In quel luogo nidificano almeno altre tre specie tutelate a livello comunitario”, precisa, “come Averla piccola, Calandro e Coturnice”, precisa,”non si tratta, tra l’altro, solo di rischio di predazione ma anche del solo disturbo portato in maniera del tutto innaturale. La prossima volta, se dovesse passare la “logica” usata dal falconiere, chiunque potrebbe ritenere giusto comprare un ghepardo o altri animali per lasciarli scorrazzare per Campo Imperatore. Se qualcuno solleva problemi potrà sempre dire “non l’ho allevato per predare ma solo per fare spettacolo”? Una volta, per dire, ci fu chi propose di portare in una riserva abruzzese i suoi due bisonti per i quali non aveva più spazio nel giardino di casa. È normale che chiunque si svegli possa operare in maniera arbitraria? Per caso non devono esistere regole? Dover rispettare le norme acconsente al vittimismo? Ricordiamo che la legge sui parchi, la 394/1991, ha tra le finalità principali la “conservazione di specie animali o vegetali…e di processi naturali” come l’interazione preda-predatore tra animali selvatici. Quindi lasciamo stare i gracchi corallini e le aquile reali alle loro evoluzioni in aria, naturali e assolutamente spettacolari. Invitiamo i cittadini che magari non conoscono i cicli naturali a scoprire cosa accade normalmente in natura senza dover ricorrere ad artifizi e rispettando le giuste norme come richiesto dallo stesso ente parco”.