Chieti. Le cure migliori e più appropriate portate a casa, con le condizioni cliniche del paziente e le prestazioni condivise tra infermieri, medico di famiglia e distretto sanitario: è il sistema sviluppato dalla Asl Lanciano Vasto Chieti per consentire ai distretti sanitari di pianificare la presa in carico dei pazienti e, agli operatori che si recano a domicilio, di ricevere il piano di lavoro che poi viene aggiornato in tempo reale: tutto grazie a una App che registra le prestazioni rese, il diario clinico, corredato di immagini, video e registrazioni vocali condivise, sempre in tempo reale, con tutti i soggetti coinvolti nella rete.
Informazioni alle quali, nel pieno rispetto delle procedure a tutela della privacy, possano accedere e contribuire medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti territoriali, infermieri dei distretti e gli stessi professionisti che si recano a domicilio, in un percorso integrato e condiviso. Un sistema, che ha già cambiato la vita a settemila pazienti.
Chi assiste il paziente ha sempre a disposizione il quadro aggiornato delle cure prestate e dello stato della patologia. Snodo fondamentale del sistema è la App agganciata al sistema telematico che, prima ancora della registrazione delle attività assistenziali, è utile a geolocalizzare il domicilio del paziente, rendendo il servizio più agile e veloce.
Il sistema e i dati di attività prodotti nel 2019 sono stati illustrati al congresso dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Chieti a Ortona (Chieti), incentrato sulla gestione domiciliare delle patologie croniche. Nell’occasione il manager della Asl ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’infermiere: “L’assistenza sul territorio è di una complessità immensa – ha detto Thomas Schael – Per questo abbiamo bisogno di avere i professionisti più bravi. E’ un ruolo che richiede competenze anche di tipo gestionale molto più spiccate rispetto all’ospedale, per il quale occorre essere adeguatamente formati. Guardiamo perciò con grande interesse ai più giovani, affinché vivano quello del territorio come un orizzonte professionale al quale ambire, perché è lì che si gioca la sfida più stimolante, guardando al futuro e alle mutate esigenze di salute di una popolazione che invecchia, rispetto alla quale abbiamo anche il dovere di investire sulla medicina personalizzata e predittiva”.