Pescara. “Le indagini difensive degli avvocati e dei giornalisti d’inchiesta hanno portato, negli ultimi giorni, a scoperte molto importanti e, quindi, in presenza di nuovi elementi, il fascicolo a carico dell’ex presidente D’Alfonso potrebbe riaprirsi”. Così l’avvocato Romolo Reboa, che assiste alcuni familiari delle vittime e il superstite Matrone, commentando le 22 archiviazioni disposte dal gip del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, nell’inchiesta madre sul disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola.
Reboa aggiunge di avere “qualche perplessità sull’archiviazione di D’Alfonso che, come ho affermato in aula, era una sorta di re delle turbine e, quindi, sul punto le indagini, a nostro avviso andavano approfondite”.
Il legale registra invece “con soddisfazione” che la decisione del gip “costituisce un maglio giurisprudenziale a carico degli attuali imputati. Infatti, ritengo che difficilmente il Gup Gianluca Sarandrea, quando dovrà decidere dei rinvii a giudizio, potrà ignorare che il proprio collega ha affermato che la morte di 29 persone non è attribuibile a cause naturali”.