
Ad oggi, in verità, dopo la presentazione di una bozza estiva, piuttosto confusa, in seno alla Commissione sanità, non v’è traccia del documento definitivo di riordino della rete ospedaliera pensata dal centrodestra, né in commissione né, tanto meno, in consiglio. La Lega e i suoi alleati, che ora governano l’Abruzzo, durante la campagna elettorale di febbraio hanno riempito di promesse i vari territori ed elettori della nostra regione, assicurando più reparti, più servizi, più strumenti.
Il sospetto legittimo è che il segno più si sia trasformato in un segno meno. Nei corridoi del consiglio regionale aleggia lo spettro di un documento, nascosto nei cassetti dell’assessorato o di qualche stanza ministeriale, su un riordino fortemente penalizzante per presidi, come quello di Giulianova, sui quali gli slogan da campagna elettorale sono stati sconfitti evidentemente dalla necessità di far quadrare conti e cerchi.
È ora che l’assessore Verí venga immediatamente in commissione a riferire sul riordino dei presidi ospedalieri abruzzesi. Sulla sanità e sulla salute dei cittadini non sono accettabili, da parte di nessuno, giochetti politici e colpi di mano.