Pescara. Vendite in picchiata per i prodotti abruzzesi delle piccole e medie imprese sui mercati stranieri, in netta controtendenza con il trend nazionale. Il dato emerge chiaramente da uno studio di Confartigianato dal quale si evince che, a livello nazionale, le piccole imprese sono in pole position nella corsa del made in Italy sui mercati internazionali, mentre drammatico è il dato abruzzese, che ha registrato una flessione negativa (-6,0%) in termini di prodotti realizzati dalle piccole imprese per l’export manifatturiero, piazzandosi tra le peggiori regioni d’Italia (14° nel ranking nazionale). “Una flessione del -6% non è un semplice numero, ma è la conferma di un ciclo economico che non accenna a risalire e che si traduce in milioni di euro di perdite per le nostre imprese, in un’emorragia di posti di lavoro e in una dinamica produttiva in serissimo e progressivo affanno – ha commentato Angelo Taffo, presidente di Confartigianato Abruzzo – . In tutti i macro settori artigiani si è registrata una flessione preoccupante, nonostante l’altissima qualità dei nostri prodotti artigiani. Il saldo della bilancia commerciale abruzzese è negativo e non bisogna dimenticare che l’export, anche attraverso l’internazionalizzazione dei nostri prodotti, rappresenta uno sbocco importante di vendita per il nostro artigianato. Per rilanciare la nostra economia regionale e ridare slancio all’esportazione dei nostri prodotti – ha concluso Taffo – bisogna cominciare a sgravare le nostre imprese dal fardello della burocrazia e da costi eccessivi, iniqui e paralizzanti e riaprire gli asfissianti cordoni del credito”.