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Ego ucciso dalla stricnina durante una passeggiata in montagna, l’ultima foto felice poco prima della morte

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
14 Ottobre 2019
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Ovindoli. Avvelenato tra i monti durante una escursione. Ego, uno splendido esemplare di pastore abruzzese, è morto per aver ingerito un boccone avvelenato, probabilmente con della stricnina.

E’ accaduto nel territorio di Ovindoli, su Monte Magnola, dove i padroni stavano facendo una passeggiata con il loro fedele amico a quattro zampe. Le ultime foto trasmettono la gioia di Ego che corre libero tra le montagne, che beve al fontanile e che guarda l’orizzonte.

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Subito dopo l’inimmaginabile. Cade a terrà e muore tra i dolori atroci. Un esemplare di circa 70 chili ucciso in pochissimo tempo. La forza del veleno è stata impressionante. Una situazione di pericolo anche per gli esseri umani.

Tutta l’amarezza per l’accaduto nelle parole di Giuseppe Congionti, un amico di Ego e dei padroni Claudio e Benedetta:

“Ego è stato  ucciso dalla mancanza di cultura. Un pastore abruzzese di 3 anni è stato ucciso dall’uomo, avvelenato! L’uomo che vede la montagna come il suo dominio dal quale gli intrusi vanno scacciati. In alta montagna non ci sono tartufi, né altro patrimonio usurpabile da difendere con questi gesti. Si può pensare alla pochezza di quell’uomo
che uccide senza sapere chi. Potrebbe essere nostro padre o nostro fratello o nostro nonno. Potrebbe essere quell’amabile signore che ti regala un tartufo l’uomo che ha ucciso Ego. Potrebbe essere lo zio che ti riporta i funghi o quello che ti regala la genziana. Ego è morto perché i suoi padroni amavano la montagna e vivevano l’utopia che non esisteva più nessuno che distruggeva quei posti.

In alta montagna un boccone avvelenato con un veleno tale da uccidere in meno di un ora un cane di 70 chili  poteva essere raccolto da un bambino o toccato da chiunque.

Un veleno tanto forte da non lasciare possibilità ad una cane in piena salute di sopravvivere avrebbe ucciso gran parte degli esseri viventi che lo potevano rinvenire.
Non si può punire quella mano…  rimane nascosta come le motivazioni di ciò che ha compiuto.
Non si avranno mai scuse e sarebbero inutili. Ma, quel gentile signore che ti regalerà tartufo o offrirà genziana se interpellato o avvisato della sorte di Ego potrebbe capire, pensare al dolore, al vuoto che ha creato.
Se avessi un padre che vive quelle montagne glielo chiederei… Hai ucciso tu Ego? Ma gli darei anche una pacca sulla spalla perché Ego è stato ucciso dalla mancanza di cultura. Bestia è l’uomo, privo di cultura“.

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