L’Aquila. Dalle tisane ottenute con gli scarti del luppolo alla birra con pane avanzato, dai mobili di fichi d’india ai cuscini ortopedici con i noccioli di ciliegie per arrivare agli agrigioielli: sale a 88 miliardi il valore dell’economia circolare in Italia grazie alla crescita delleattività green che vanno dall’uso degli scarti per la produzione di oggetti alla condivisione di beni e servizi, dalla riparazione dei prodotti domestici al trattamento dei rifiuti e alla raccolta differenziata. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Ambiente Italia diffusa a Cernobbio all’apertura del “Salone dell’Economia Circolare” dove, in occasione del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Coldiretti con la collaborazione di The European House – Ambrosetti, sono state mostrate le esperienze imprenditoriali più curiose ed innovative legate al Green New Deal della manovra economica del Governo con gli interventi salva clima. Presenti al Forum internazionale dell’agricoltura anche il presidente di Coldiretti Abruzzo Silvano Di Primio e il direttore Giulio Federici.
Nell’ambito del Salone, tanti esempi di economia circolare provenienti anche dall’Abruzzo, come per esempio l’originale idea di Antonella Marrone, 39 anni, con azienda a Roseto degli Abruzzi, che produce e trasforma il luppolo in mille modi fino a ricavarne dal suo scarto squisite tisane antistress. “Se la maggior parte del luppolo viene essiccato, trasformato in pellet oppure in coni sottovuoto destinati al mercato artigianale della birra”, spiega Coldiretti, “il resto della spezia così versatile viene lavorato o trasformato in farina per preparazioni dolci e salate (crema spalmabile di birra, biscotti e salatini al luppolo). Ma anche lo scarto della farina ha una sua “seconda vita”. La parte più grossolana viene, infatti, imbustata per fare tisane utili contro lo stress, il mal di testa e per favorire la digestione”.
Ma di idee curiose al Salone dell’economia circolare ce ne sono tante altre e provengono da tutta la penisola. Per esempio, il pregiato aceto dalle proprietà benefiche ottenuto nel Lazio da kiwi scartati dal mercato perché troppo piccoli, colori naturali per tingere maglioni e cappelli ottenuti dalla buccia delle cipolle, la birra ottenuta dallo scarto del pane che dona alla bevanda tutto il suo sapore e i suoi sentori. Ma anche la lana trasformata da rifiuto speciale in bambole, bomboniere contadine e occhiali fino ad arrivare agli agrigioielli calabri firmati da Pasly (designer formata da Marta Marzotto) che li realizza da pigne, noccioli di olivo, rametti, cera d’api, cortecce, frutta, foglie o addirittura con il rame scartato dalle lavorazioni artigianali. Tra le altre, dalla Toscana l’acqua aromatica con scarti di vinacce e dalle Marche olive, vinacce, peperoni e carciofi che diventano splendidi colori anti-allergici o vernici per l’edilizia fatta con uova e latte scaduti, mentre da Bergamo arrivano le borse artigianali realizzate intrecciando le foglie dalle pannocchie del mais.