Guardiagrele. “Né pro e né contro, ma dico che non deve essere implicata la scelta della libertà di vivere. E per questo lo Stato deve offrire mezzi e fondi adeguati per poter fare questa scelta”.
A parlare il giorno dopo la sentenza della Consulta che ha aperto al suicidio assistito in alcuni casi, come quello del dj Fabo, è Andrea Sciarretta, il papà della piccola Noemi, la bambina di Guardiagrele, di 7 anni, affetta da Sma1 “e che nella sua condizione” sottolinea il papà “ha fatto cose enormi. Lei chiede di avere delle figure che la aiutino a vivere e io genitore o assistente devo essere messo in condizione di tendere le braccia a mia figlia”.
“Non possiamo dire che abbiamo vinto riconoscendo il diritto alla morte ma la vittoria è la libertà di chi vuole vivere e per la garanzia di questa libertà, anche lo Stato deve intervenire tutelando con fondi certi le malattie orfane di cura”.
“Chi vuole vivere” ribadisce Sciarretta “deve avere i mezzi per poterlo fare ma oggi è una battaglia ottenere qualsiasi cosa, anche le più semplici di vita comune. E questo non può incidere in alcun modo sulla scelta di vivere la propria malattia”.