L’Aquila. “È molto semplice spiegare cosa sia accaduto ieri pomeriggio nel corso della prima Commissione di Regione Abruzzo”. Commenta così Sara Marcozzi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, la bagarre scoppiata in prima commissione ieri pomeriggio all’Emiciclo. Un vero e proprio blitz in commissione bilancio, un muro contro muro tra maggioranza e opposizione con al centro il quesito referendario finalizzato al varo del sistema elettorale maggioritario voluto dal Carroccio, che ha scelto l’Abruzzo come regione apripista tra le 5 italiane chiamate ad approvare le proposte entro il prossimo 30 settembre.
“In qualità di vice presidente della Commissione”, spiega la pentastellata, “constatando l’assenza in aula del Presidente, ho aperto la seduta. Vista la mancanza del numero legale, ho rimandato la Commissione al primo ottobre. Queste sono prerogative che dà il regolamento in determinati frangenti e seguirlo alla lettera è un dovere di un buon rappresentate delle istituzioni”.
“Ci sono dei precedenti nella passata legislatura che confermano la bontà dell’azione svolta”, sottolinea Sara Marcozzi, “la sola differenza rispetto al passato è che non c’era stata alcuna forzatura nel tentativo di riaprire una commissione che, come confermano gli atti, era già stata chiusa. Gli esponenti della maggioranza di centro destra possono solo recriminare contro sé stessi per non essere stati presenti in aula con puntualità”.
“Ciò che mi sento di dire, arrivati a questo punto, è che la loro improvvisazione e impreparazione mi lascia, sinceramente, molto preoccupata per il futuro dell’Abruzzo”, precisa la grillina, “il MoVimento 5 Stelle, dall’opposizione, continuerà a lavorare col solo scopo di difendere i diritti dei cittadini e ristabilirà sempre le priorità nelle discussioni, proprio come avvenuto in questo caso”.
“È evidente”, continua, “che la sola urgenza nell’analizzare un quesito referendario sulla legge elettorale nazionale, già dichiarato inammissibile da numerosi costituzionalisti, dipendeva dai diktat arrivati dal vertice del partito. Mi auguro che da adesso in poi”, conclude la Marcozzi, “Marsilio e la sua Giunta inizino a mettere in cima alla loro agenda solamente il futuro dell’Abruzzo, puntando su una sanità che funzioni, un trasporto pubblico efficiente, un reale sviluppo economico da qui ai prossimi 50 anni. Non possono più perdere tempo”.

