L’Aquila. “Una decisa volontà di insistere nell’errore, sia pure apportando qualche correttivo, con l’obiettivo evidente di accontentare quella parte del mondo venatorio interessata solo a premere il grilletto: questa l’impressione che si ricava osservando le scelte della Regione Abruzzo in tema di caccia.” commentano i rappresentanti del WWF Abruzzo all’indomani del nuovo calendario venatorio.
“Gli uffici regionali preposti avevano presentato infatti un calendario che non teneva conto le osservazioni presentate dal WWF e, ignorava in buona parte le indicazioni di ISPRA e le stesse sentenze emesse dal TAR negli scorsi anni, a seguito dei continui ricorsi che il WWF e il mondo ambientalista sono stati costretti a presentare. Ebbene, a seguito del ricorso al TAR del WWF e della LNDC, anche quest’anno il calendario è stato sospeso, in attesa della discussione in Camera di Consiglio fissata per il 25 settembre: l’attività venatoria è quindi ferma, su disposizione del tribunale amministrativo fino alla data della discussione.” continuano i rappresentanti dell’associazione animalista.
“La Regione Abruzzo, per tutta risposta, il 5 settembre, ha emanato una seconda proposta di calendario, sottoponendola alla procedura di VINCA e costringendo i nostri attivisti a rincorrere le scadenze per poter presentare le osservazioni. Per inciso: il WWF Abruzzo ha comunque presentato questa mattina osservazioni in critica alla nuova versione. Una procedura, quella scelta dalla Regione, a nostro avviso non corretta e comunque non rispettosa del ruolo della magistratura e penalizzante anche per gli stessi cacciatori, almeno per quelli che condizionano la loro passione al rispetto della natura e delle leggi. Il testo rinnovato è di fatto condizionato da una futura sentenza del TAR, che deve essere ancora espressa: vengono accolte infatti molte delle indicazioni ISPRA ignorate nella prima versione, ma poi si introducono “allargamenti”, ad esempio nei periodi di caccia consentita, da definire in base all’esito della discussione del TAR.” continuano i membri del WWF.
“Entrando, invece, nel merito delle questioni più faunistiche, è palese che per un paio di specie, il Merlo e la Tortora, l’attività venatoria, se la proposta di calendario verrà confermata, inizierà di fatto prima del 25 settembre, data di discussione del ricorso fino alla quale il giudice aveva sospeso ogni attività. Coturnice e Allodola potrebbero tornare a essere cacciabili, mentre la caccia a Pavoncella e Moriglione è già prevista in difformità con quanto richiesto espressamente dal Ministero dell’Ambiente con la nota n. 16169 del 9 luglio 2019. Anche l’area contigua, in caso di bocciatura del ricorso, tornerà a scomparire dalla regolamentazione dell’attività venatoria della Regione Abruzzo, consentendo di fatto la caccia anche ai non residenti, in contrasto con quanto chiaramente afferma la Legge quadro sulle aree protette (Legge n. 394/91).” affermano i rappresentanti del WWF avviandosi alla conclusione.
“Comprendiamo che la giunta regionale insediatasi a ridosso dell’approvazione del nuovo calendario si trovi ad affrontare anche i ritardi e le inadempienze delle giunte precedenti (manca da tanti anni il piano faunistico venatorio, mancano i monitoraggio e i censimenti, non è mai stato istituito l’Osservatorio faunistico) e come WWF ribadiamo la nostra disponibilità a instaurare un confronto a tutto campo sulla gestione faunistica regionale che non si limiti alla gestione venatoria. ” concludono i rappresentanti del WWF Abruzzo.