L’Aquila. Colpi di arma da fuoco sulla segnaletica stradale installata per proteggere dalle automobili gli animali selvatici della riserva naturale Monte Genzana Alto Gizio.
I cartelli stradali, posti sulle strade provinciali adiacenti alla riserva naturale, riportano la dicitura “attenzione, passaggio fauna selvatica, rallenta” e fanno parte di un’iniziativa volta a mitigare il rischio di investimento stradale degli animali selvatici, specialmente dell’orso bruno marsicano. La segnaletica è stata realizzata con i fondi propri della riserva naturale Monte Genzana Alto Gizio, che è la più grande riserva abruzzese gestita da Legambiente e fa da cuscinetto tra il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e quello della Majella.
La sera del 25 agosto, qualcuno ha sparato colpi di arma da fuoco su cinque dei sei cartelli installati, un gesto che la riserva ha interpretato come un chiaro atto intimidatorio.
I carabinieri forestali di Sulmona hanno aperto una comunicazione di notizia di reato e, nel frattempo, il direttore della riserva, Antonio Di Croce, ha sporto denuncia/querela contro ignoti, ricordando, tra i fatti, anche le polemiche dei giorni scorsi ad opera di qualcuno, che sollevava questioni di legittimità sulla apposizione dei cartelli da parte della riserva.
“Che tristezza e che amarezza” ha dichiarato il direttore Di Croce. “Davvero c’è gente così ignorante e arrogante che vorrebbe far valere le proprie posizioni, irragionevoli, non appunto con la forza del ragionamento e del confronto civile, ma addirittura con le intimidazioni tramite arma da fuoco? L’autore di questo gesto (che si dovrebbe vergognare) pensa veramente di intimidirci o di farci desistere dal compiere il nostro dovere sociale ed istituzionale? Sappia invece che non ci facciamo certo intimidire e sappia anche che il gesto è da considerarsi tanto più grave e riprovevole poiché i cartelli sono stati posizionati anche per la pubblica incolumità, oltre che per scongiurare il rischio di investimento di specie di fauna selvatica e la strada è un luogo pubblico, quindi chi ha sparato ha messo in pericolo proprio la pubblica incolumità”.



