L’Aquila. Partirà il 16 agosto il tradizionale Fuoco del Morrone, la fiaccolata che, per il 40esimo anno, prenderà il via dall’eremo di Sant’Onofrio, nei pressi di Sulmona e raggiungerà L’Aquila venerdì 23, dove, al piazzale di Collemaggio, sarà consegnata al sindaco, Pierluigi Biondi, per l’accensione del tripode della pace, momento iniziale della 725esima Perdonanza. L’itinerario sarà quello idealmente percorso da Pietro Angelerio alla fine di agosto del 1294, per arrivare all’Aquila e vestire le insegne di Papa (con il nome di Celestino V), nella basilica di Collemaggio da lui fatta costruire. L’ultimo tedoforo, dalla frazione di Pianola all’Aquila, il 23 agosto, sarà Leonardo Puca, il giovane campione dell’Atletica L’Aquila, vincitore degli assoluti italiani universitari che si sono svolti in città a maggio e quarto classificato ai campionati europei under 20 nei 400 ostacoli. La manifestazione, più longeva dello stesso evento celestiniano (è iniziato nel 1980, la Perdonanza nel 1983 e da allora il Fuoco è parte integrante delle celebrazioni celestiniane), è stato presentato stamani alla presenza del vice sindaco e coordinatore del comitato Perdonanza, Raffaele Daniele, e dal portavoce del comitato stesso, Massimo Alesii. Sono intervenuti il presidente del Movimento Celestiniano, Paolo Giorgi, e il presidente del Centro Studi celestiniani, Floro Panti, che da sempre organizzano l’iniziativa, con il supporto dall’Atletica L’Aquila. Dall’incontro è emerso che in ogni tappa dalla Fiaccola sarà ricordata la tragedia del terremoto dell’Aquila di 10 anni fa.
“Il Fuoco del Morrone è uno dei cardini insostituibili della Perdonanza”, ha affermato Daniele, “e siamo davvero lieti che il consorzio del Movimento Celestiniano, con il suo Centro Studi, abbia dato vita a un programma di spessore per questa ricorrenza, che coniuga i 40 anni di attività con il decennale del sisma dell’Aquila”. Oltre a questi due elementi, al Fuoco del Morrone viene attribuita una notevole importanza “in quanto – ha precisato Alesii – sarà una delle componenti su cui l’Unesco porrà un’attenzione particolare, in vista dell’auspicabile riconoscimento della Perdonanza come patrimonio immateriale dell’umanità; decisione che sarà presa a Bogotà, in Colombia, a dicembre”. “Si è sempre registrata un’accoglienza commovente e molto calorosa da parte delle popolazioni dei centri attraversati dalla Fiaccola”, ha aggiunto Giorgi, “e, nel quarantennale del Fuoco del Morrone e nel decennale del sisma, siamo certi che il coinvolgimento delle città dove passeremo e dove sosteremo sarà ancora più sentito”. Il dettaglio del percorso del Fuoco del Morrone è stato illustrato da Floro Panti, organizzatore fin dal 1980 con il Liberi podisti aquilani e presente a tutte le quaranta edizioni e che ha illustrato le novità di quest’anno. Panti ha inoltre sottolineato come in tutte le tappe della Fiaccola ci sarà il ricordo della tragedia di 10 anni fa: “Nel 2009”, ha ricordato, “l’iniziativa sostò in centri devastati dal terremoto del 6 aprile; la gente ci accolse con lo stesso affetto di sempre. Io stesso portai il Fuoco nell’ultimo tratto, passando per il centro storico con la scorta dei vigili del fuoco, per la tendopoli di Collemaggio, fino a raggiungere il retro della basilica, dove – nel giardino della Transumanza – era sistemato il tripode della pace”.