Balsorano. Arriva a Balsorano venerdì 9 agosto, realizzata dal Teatro Stabile d’Abruzzo, in collaborazione con la Cooperativa Fantacadabra e con il sostegno del Comune di Balsorano, la prima Festateatro, una Festa che non si vuol limitare a proporre solo uno spettacolo per bambini, ma è un vero e proprio momento di aggregazione e di festa. La Festateatro nasce per rispondere alla necessità di dare un contributo all’educazione al teatro come luogo di incontro e di formazione dei giovani, che possono fruire dello spettacolo “Il gatto con gli stivali” anche per una visione più partecipativa del fare teatro, in questa direzione vanno, ad esempio, i laboratori teatrali e manipolativi che precederanno lo spettacolo. Liberamente ispirato alla favola omonima di Perrault Con: Santo Cicco, Laura Tiberi e Roberto Mascioletti. Scene e costumi: Antonella Di Camillo e Daniela Verna Musiche e canzoni di Paolo Capodacqua. Ideazione e regia Mario Fracassi
Nella trama riadattata un giovane e sfortunato ragazzo si traveste da Gatto (assumendo su di sé il ruolo dell’eroe e, dunque, del bambino), usando l’astuzia e l’inganno, si procura ricchezza e felicità facendosi beffe del potere costituito; tale potere è rappresentato da un Orco da operetta. Il ragazzo, terzo figlio di un povero mugnaio, riceve in eredità una maschera e un vestito da gatto. Naturalmente è disperato, ma, quando capisce il valore dell’eredità che il padre gli ha lasciato qual’ cosa cambia.
Nella commedia c’è un re, con due grandi problemi che non lo lasciano invecchiare in pace: sua figlia, la principessa, rifiuta tutti i
numerosissimi pretendenti perché aspetta il vero amore per sposarsi e in tutto il regno non c’è più traccia di un coniglio, il piatto preferito del vecchio re. Il re ha a sua disposizione molti cacciatori, ma nessun uomo caccia meglio del gatto con gli stivali che riesce a catturare molti conigli, e ogni giorno ne fa dono al sovrano da parte del suo padrone, il marchese di Carabàs (che poi è sempre il ragazzo con la maschera da gatto). Sia il padre che la bella e nubile figlia sono sempre più curiosi di conoscere il loro benefattore e arriva il giorno in cui il Gatto accetta di condurli da lui. Il ragazzo è ben felice di presentarsi come marchese di Carabàs e anche di sposare la principessa, ma un nobile deve possedere ricche vesti, terre e un castello!
Il regno confinante appartiene al terribile orco Popanz di cui nessuno conosce il vero aspetto, poiché Popanz è capace di infinite metamorfosi; proprio sfruttando le doti magiche e lo stupido orgoglio dell’orco, il gatto lo induce a trasformarsi in un topolino e se lo mangia in un sol boccone.
Lo spettacolo si presenta come uno scherzo leggero e irridente, dove tutte le situazioni che possono prestarsi alla risata, allo sberleffo, al nonsense e all’effetto comico sono amplificate ed accentuate dagli interventi dei personaggi come in una sorta di viaggio fantastico, con il trionfo della bizzarria e del gioco. “Abbiamo voluto leggere in questa fiaba un riferimento esplicito alla
Maschera e alla Commedia dell’Arte, trasformando il costume del “Gatto con gli stivali” (che indossa il giovane ragazzo) in una sorta di costume che rimanda all’idea di un Pulcinella o un Arlecchino” spiegano gli organizzatori.Il”Gatto con gli stivali” è il regno del divertimento puro, è sorpresa, è un lavoro leggero e ironico. Sì, è una storia dove trionfa la fantasia delle trovate continue, degli equivoci e del surreale, dove la Commedia dell’Arte si mescola con l’avvicendarsi delle storie, dove l’allegria ed il grottesco la fanno da padroni. Ma non temete: alla fine, anche stavolta, non solo salveremo la Principessa (è una favola, no?) ma quasi
quasi le troveremo anche marito. O no.