L’Aquila. Il Popolo della Famiglia Abruzzo ha chiesto al presidente Marsilio e ai sindaci dei Comuni aderenti – in primis al sindaco di Pescara Carlo Masci – di revocare l’adesione alla Carta di Intenti Re.A.Dy (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere), a cui hanno aderito, con delibera, rispettivamente il 7 ottobre 2014 e il 19 luglio 2016.
“Con il cambio del colore politico delle nostre amministrazioni locali a cui noi, come Popolo della Famiglia, abbiamo dato pieno sostegno” ha dichiarato Francesca Marzoli, referente regionale del Popolo della Famiglia “chiediamo alle nuove forze politiche neoinsediate che seguano gli esempi virtuosi delle tante amministrazioni territoriali nazionali a guida centrodestra, che hanno provveduto rapidamente all’uscita dalla “rete arcobaleno”, perché si prestano a prese di posizioni ideologiche e fungono da principale canale per far affluire finanziamenti pubblici alle iniziative di propaganda e diffusione della “teoria gender” nelle scuole”.
“L”adesione alla Carta di Intenti Re.A.Dy” sostiene Marzoli “prevede l’organizzazione di campagne di promozione sociale e di giornate tematiche, sostiene rivendicazioni delle persone LGBT in tema di genitorialità per tutti e matrimonio egualitario, quest’ultime peraltro espressamente escluse dalla legge sulle unioni civili”.
“Seguiremo da vicino le amministrazioni locali per verificare l’iter che seguiranno e i tempi che serviranno per l’uscita più rapida dalla “rete”” conclude Marzoli.