Teramo. “Sul nuovo Piano Sanitario Regionale possiamo dire che “la montagna ha partorito il topolino” e che sostanzialmente, al netto di roboanti “promesse elettorali” al territorio, ci troviamo dinanzi ad un vero e proprio “copia e incolla”, ma con aspetti peggiorativi rispetto al piano di riordino della sanità regionale proposto dalla precedente Giunta regionale”. Questo il pensiero del Consigliere e Vice Capogruppo Regionale del Pd, Dino Pepe, che sottolinea però come questa volta, a differenza del passato, il piano sia fortemente penalizzante verso il teramano.
“Dopo il voto contrario alla risoluzione per scongiurare la fusione delle Camere di
Commercio di Teramo e L’Aquila arriva un nuovo “schiaffo” al nostro territorio da parte
della Regione con l’avallo dei consiglieri di maggioranza Pietro Quaresimale, Emiliano Di Matteo, Tony Di Gianvittorio e Umberto D’Annuntiis che, ancora una volta, subiscono e, con il loro silenzio, avallano azioni a danno del teramano e delle sue necessità” prosegue Pepe. “Dal piano di riordino spariscono, come d’incanto, le promesse fatte, fino a ieri, al territorio teramano. Emblematico è l’esempio di Giulianova dove la Lega, in Consiglio Comunale chiede che il nosocomio diventi un DEA di I° livello, mentre in Regione lo fanno passare per semplice Presidio Ospedaliero di Base. Non va meglio al “Mazzini” di Teramo che, al netto degli investimenti promessi, secondo l’Assessore Verì difficilmente potrà passare a DEA di II° livello e non vedrà mantenuta
nessuna delle “faraoniche” promesse di investimenti fatte in questi mesi da consiglieri regionali del centrodestra”.
“Insomma, quello presentato in fretta e furia da una “insicura” Verì che, più volte incalzata su alcuni aspetti, non è sembrata nemmeno lei troppo certa di alcune situazioni, ha tanto il sapore della beffa per la sanità teramana che viene declassata, assieme a L’Aquila, a cenerentola d’Abruzzo a tutto vantaggio di Pescara e Chieti, il tutto nell’imbarazzante silenzio dei nostri consiglieri e assessori di maggioranza che, ancora una volta, saranno chiamati a rispondere dai teramani per il loro atteggiamento passivo rispetto a scelte che penalizzano il nostro territorio” ha concluso il Consigliere regionale del Pd.