Sulmona. “Una cosa è la politica, una certa politica, seppur becera, a cui in questa città purtroppo siamo abituati ad assistere, che fa della denigrazione, dell’attacco personale e distruttivo, ancor più della calunnia, il proprio cavallo di battaglia, altro è arrivare a trascendere e insinuare comportamenti poco trasparenti o addirittura lesivi della correttezza amministrativa”. Questa la piccata replica del Sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, alle orme di “parentopoli” e “affaropoli” gettate sul’operato dell’amministarzione dal PD cittadino.
“Rispedisco le accuse al mittente – aggiunge la Casini – sottolineando che questa amministrazione ha agito nella piena legalità e trasparenza: nei casi specifici, gli uffici preposti hanno utilizzato il principio di rotazione negli affidamenti sottosoglia e gestito con oculatezza i tempi per l’affidamento di servizi importanti, al fine di non arrecare danni, ben più pesanti, alle casse del Comune e agli utenti. Non intendo entrare nelle vicende interne ad un partito che, negli ultimi mesi, in evidente difficoltà, si è dedicato a litigi e spaccature, lacerato da guerre intestine, ma ritengo che questa amministrazione non debba essere trascinata in tali basse e inutili diatribe”.
“Evidentemente – prosegue la prima cittadina di Sulmona – al nuovo Pd locale non interessa il bene della città, dato che, anziché dedicarsi a proposte che possano costruire un confronto, spara a zero contro l’operato di questa amministrazione, montando casi inesistenti, facendo passare messaggi distorti che non corrispondono a verità. Con l’ufficio legale comunale si stanno valutando le iniziative più opportune da intraprendere in sede giurisdizionale a tutela dell’immagine dell’Ente e della correttezza dell’attività posta in essere ritenendo gravissime le insinuazioni diffuse. Questa amministrazione sta continuando a lavorare nell’esclusivo interesse della città, portando avanti nuovi progetti e la risoluzione di problematiche e questioni annose e ataviche. Saranno poi i cittadini a valutarne l’operato alla fine del nostro mandato come è giusto che sia nel rispetto delle regole democratiche”.